C’è già una brutta notizia per i magnati di tutto il mondo, perché i 150 esemplari che verranno costruiti dell’Aston Martin Valkyrie sono tutti esauriti. Così è.
[dropcap]A[/dropcap]desso questa pazzesca Aston Martin AM-RB 001 ha un nome: Valkyrie. Aston Martin Valkyrie. Mitologico come è mitologica la sua origine per la qualità delle forze in campo e il nome che l’ha creata: quell’Adrian Newey che smaniava un paio d’anni fa. Era stufo della effeuno, palettata com’era in regole stringenti e mortificanti per la creatività, la conoscenza ed il genio di questo progettista. L’accordo tra Red Bull e Aston Martin, le due realtà che hanno firmato questo oggetto stellare, nasce proprio per non perdere un genio assoluto che, altrimenti, avrebbe potuto cambiare scenario.E invece eccoci qui ad ammirare questa incredibile Aston Martin Valkyrie che riprende e continua la tradizione della Casa di Gaydon delle auto denominate con la lettera “V”. Una tradizione nata nel 1951 con la Vantage che distingueva le versioni più performanti della DB2 e che ha continuato a distinguerle fino al 2005, quando la Vantage un modello a sé stante, che diventerà, con le varie declinazioni V8 e V12, quello di maggior successo nella storia di Aston Martin. Una tradizione che ha continuato a rinnovarsi con la Virage, la Vanquish, la Vulcan e adesso con la Valkyrie. Dopo Vulcan, il dio del fuoco, un altro nome mitologico a rappresentare l’assoluto brivido di queste vetture. Le Valchirie che, nella mitologia nordica, affiancano Odino per decidere chi moriva o viveva in battaglia. Qualcosa di mistico ed aggressivo come d’altronde è questa pazzesca nuova hypercar. A studiarne le caratteristiche.
UN V12 MA NON E’ UN AMG
Tu la guardi e già pensi al suo drivetrain, sicuramente ibrido, sicuramente un AMG a spingere. E invece no. Si tratta di un 6,5 litri che sarà progettato e costruito ex-novo dalla Cosworth, l’engineering inglese diventata famosa nel mondo per aver costruito il leggendario DFV V8, il motore di Formula 1 di maggior successo di tutti i tempi. E la partnership con Mercedes AMG? Quella continua con la fornitura di sistemi, componenti e motori, ma a questo punto saranno solo i V8 che verranno montati sulle prossime Aston Martin.
E poi ci sono gli altri partner tecnici. Per questa Aston Martin Valkyrie si è pescato il meglio in giro per il mondo. Il cambio è Ricardo; sarà un doppia frizione con paddle al volante (ovvio) a sette marce, probabilmente la stessa che fornisce alla Bugatti Chiron anche se, al riguardo, ancora non si sono sbottonati un granché.
Per quanto riguarda la parte ibrida, sarà la Società croata Rimac, quella della supercar elettrica Concept One, a fornire il sistema motore/batteria che verrà abbinato al V12 per aumentarne potenza e prestazioni. Considerando il peso dichiarato, intorno ai 900 chili, le voci dell’incredibile leggerezza di questo sistema potrebbero essere fondate. Sempre sul fronte leggerezza, il telaio monoscocca in carbonio è realizzato dalla canadese Multimatic, già costruttore di auto da corsa LMP2 e della nuova Ford GT (qui ho raccontato la sua storia). Il controllo di trazione, quello di stabilità e la gestione elettronica del motore saranno targati Bosch mentre l’impianto frenante in carboceramica verrà fornito da Alcon e Surface Transform. Infine i i fari a LED saranno realizzati dalla Wipac. Una serie di fornitori di prim’ordine certamente, ma considerando l’italica tradizione in questo campo che, diciamolo, non teme confronti ed il 37,5% della proprietà Aston Martin in mano alla Investindustrial della famiglia Bonomi, uno si aspettava qualche Marchio tricolore. Ma tant’è, come è giusto che sia, l’indipendenza della progettazione è un punto centrale di ogni buon acquisto del settore (Tata docet).
Le prestazioni dichiarate sono impressionati: 900 chili per 900 cavalli quindi un tondo 1:1 e la capacità di generare una deportanza aerodinamica di oltre 1800 chili. Di più ancora non si sa. Con le consegne che inizieranno nel 2018 e con la produzione tutta venduta (150 esemplari), si parla di ulteriori 25 esemplari “track versioni” quindi ancora più estrema. Ma sopratutto ancora ci sono tante cose da scoprire, come gli interni. Secondo le anticipazioni di Adrian Newey il comfort non mancherà tra aria condizionata e infotainment, mentre il bagagliaio non sarà grande.
Ma per un’auto che, molto probabilmente, supererà i 2 milioni di euro, un bagagliaio piccolo e, magari, poco funzionale, sarà un punto a sfavore?