La categoria regina della classe turismo promette grandi cambiamenti regolamentari per il 2017. Anche se il ponte con il Super GT e la Serie IMSA per realizzare un confronto mondiale in chiave 2018 sembra allontanarsi, questa Audi RS5 DTM è la prima testimone di un DTM differente, meno aerodinamica e più motore.
[dropcap]P[/dropcap]arallelamente al debutto del modello di serie , al Salone di Ginevra Audi presenta la sue versione DTM. Profondamente differente rispetto alla versione dell’anno scorso non solo per le modifiche regolamentari introdotte per il 2017, ma anche per riproporre, in chiave da corsa, il nuovo linguaggio stilistico di Audi Sport.La terza generazione della Audi RS5 DTM è, quindi, una vettura profondamente differente sia in chiave tecnologica che di design soprattutto guardando il frontale e i passaruota posteriori. La ricerca aerodinamica subisce un ulteriore step evolutivo mentre il 4 litri V8 supera la potenza di 500 cavalli. Non sono molte le indicazioni offerte dalla Casa, ma ad analizzare le immagini, questa Audi RS5 DTM rispecchia la volontà regolamentare di diminuire il peso dell’aerodinamica ed aumentare la potenza del motore.
La soglia dei 500 cavalli si supera grazie ad una modifica alle flange unita ad un sistema di raffreddamento più performante. Anche l’altezza da terra viene alzata sensibilmente insieme alla modifica di alcuni componenti aerodinamici come gli splitter, il fondo piatto, il diffusore e l’ala posteriore. L’obiettivo di questi interventi e, appunto, quello di diminuire il downdforce aumentando l’importanza del motore. Per quanto riguarda le sospensioni, queste dovranno essere identiche per tutti e tre i costruttori (Audi, Mercedes e BMW) mentre il fornitore unico di pneumatici Hankook fornirà gomme dalla mescola più morbida per aumentare le prestazioni e lo spettacolo dei pit stop durante la gara.
Si tratta di nuove regole che modificano non poco l’assetto attuale del DTM in chiave maggiormente spettacolare, più economico e con una estetica meno esasperata e, quindi, maggiormente identificabile con il prodotto di serie. Certamente, però, siamo lontani da quella radicale revisione che solo nel 2015 appariva cosa fatta.
Si puntava ad un allineamento regolamentare con l’altrettanto spettacolare Super GT giapponese al fine di creare, proprio quest’anno, una World Cup su due eventi, uno in Giappone e l’altro in Germania, aperto a tutti i Costruttori impegnati nelle due Serie. Le norme avrebbero riguardato l’adozione di un motore 2 litri turbo a quattro cilindri e con una potenza di 600 cavalli, anche l’aerodinamica prevedeva precisi interventi per rendere più omogenee ambedue le categorie. Anche gli Stati Uniti avrebbero creato la loro Serie nell’IMSA per rendere realmente mondiale quella che sarebbe diventata la Categoria Turismo di Classe 1. E’ solo un ritardo o questa iniziativa, indubbiamente intrigante, possiamo ritenerla definitivamente accantonata?