Silenzio parla Dallara. Dopo 45 anni di progettazione e costruzione di vetture da corsa, Dallara firma la sua prima realizzazione per la strada. Non poteva che rappresentare il benchmark assoluto per chi ama la guida pura. Una track toys perfetta e trasformista.
[dropcap]P[/dropcap]arli di Dallara e parli di un mondo che dal1972 ti squaderna uno spettacolo ininterrotto di successi da corsa. Giampaolo Dallara, l’Ingegnere, rappresenta una vera e propria icona del motorsport italiano. La sua vita è una partitura di successi e di irresistibile fascino e la Dallara Stradale, appena presentata, sembra condensarli tutti.Parlare di Dallara Automobili significa, prima di tutto, parlare dell’energia, della incredibile passione e competenza sopraffina del suo fondatore: Giampaolo Dallara, parmense classe 1936, che dopo 45 anni firma la sua prima auto targata: la Dallara Stradale.
Intendiamoci, non è un’auto qualunque, neanche una sportiva qualunque. Il DNA da corsa impregna ogni trama di questa vettura, lo stesso concetto progettuale trasuda originalità totale. Quando la creatività viene alimentata da competenza estrema ci troviamo di fronte ad una killer application micidiale.
Bene. La Dallara Stradale è molto di più che un toys car per petrolhead danarosi malati di track day. Rappresenta il vivido desidero del fondatore di condensare in una vettura targata il suo concetto di auto focalizzata sul piacere di guida, rappresenta un sottile fil rouge che unisce due momenti precisi della vita professionale dell’Ingegnere: agli inizi, quando lavorava in Lamborghini e entrò a far parte del gruppo di progetto della Miura e adesso con la Dallara Stradale che catalizza tutto il savoir faire della Dallara Automobili.
Ci sono voluti 45 anni per questo evento, ma Dallara Automobili non è certamente a digiuno di progettazione e ingegnerizzazione di auto stradali. L’engineering di Varano de Melegari ha fornito competenze e know how ad Alfa Romeo, Bugatti, Ferrari, Lamborghini e Porsche. Il nome Dallara è letteralmente sinonimo di successi: dalle monoposto della F. Indy, alla Superformula giapponese passando per F3 e F2, i prototipi di Le Mans e le silhouette come la Renault RS.
Due anni di sviluppo per una architettura modulare
Nella sua configurazione base, la Stradale si presenta come una Barchetta. Senza parabrezza, tetto e portiere. Tutti elementi che sono disponibili come opzione e che consentono di trasformare la vettura in altre tre differenti configurazioni.
con l’aggiunta di un parabrezza in una Roadster, aggiungendo un T-Frame ecco che diventa Targa …
… e l’ulteriore aggiunta di due porte con apertura ad ala di gabbiano ecco presentarsi una splendida Dallara Stradale Coupé.
Il peso è un altro dettaglio fortemente caratterizzante: solo 855 kg in versione barchetta. Un risultato possibile solo grazie al larghissimo utilizzo di fibra di carbonio e altri materiali compositi e considerando il powertrain non si fatica a pensare all’effervescenza delle prestazioni promesse. Il motore è un 2,3 litri turbocompresso di derivazione Ford Ecoboost in grado di sviluppare 400 cavalli. Il cambio è un manuale 6 marce con la possibilità di scegliere un doppia frizione a 6 marce ambedue con due semplici mappature: Normal e Sport.
La lista degli optional è coerente con la finalità: oltre al cambio con paddle-shift, sono disponibili sospensioni da pista regolabili e vari altri optional aerodinamici (come un evidente ala posteriore da applausi) per renderla ancora più micidiale tra i cordoli. E’ evidente la ricerca dell’aerodinamica e la gestione dei flussi sopra e sotto la vettura. Dallara dichiara che, in configurazione track, la Stradale è in grado di far registrare 2 G in curva. Il coefficiente aerodinamico complessivo vanta dei valori di carico verticale tra i più elevati tra le GT stradali. A 280 km/h il downforce è di 820 chili!
Prestazioni e sviluppo assetto
[blockquote text=”Mi piace pensare che Colin Chapman, che ho incominciato ad ammirare fin dai tempi della sua Lotus Seven, approverebbe l’essenzialità e la semplicità di questa vettura. In questo progetto c’è tutto ciò che abbiamo imparato dalle corse e dalle collaborazioni con i nostri clienti, e sono convinto che chi utilizzerà questa vettura potrà provare il gusto del viaggio per il viaggio, la voglia di salire in macchina per fare un bel giro, il piacere della guida” signature=”Giampaolo Dallara”]Il gusto del viaggio per il viaggio, l’auto come piacere ed emozione. Esiste ancora ed esisterà sempre. Così come le prestazioni che restano il faro per parlare e valutare qualsiasi vettura. Per la Dallara Stradale le prestazioni sono lignaggio puro: uno 0-100 km/h in 3.25 secondi, 0-200 km/h in 8.5 secondi e un 100-0 km/h in 31 metri. Basta?
Lo studio del setup, cioè la cinematica delle sospensioni e la taratura delle molle, barre e ammortizzatori, punta alla massimizzazione di un compromesso imprescindibile per una vettura stradale: aderenza e comfort. Prezioso aiuto le tantissime sessioni al Simulatore di guida dove un tuning fine e un lavoro di squadra tra piloti, tecnici ed ingegneri, hanno deliberato le giuste specifiche per sospensioni, aerodinamica, motore ed ergonomia del cockpit.
I prezzi
Il programma Dallara prevede di produrre e vendere un totale di 600 esemplari nei prossimi 5 anni ad un prezzo di base di 155.000 Euro oltre IVA. I vari kit disponibili, quelli che la rendono Roadster, Targa e Coupé, hanno un prezzo complessivo di 31.600 Euro oltre IVA così divisi: parabrezza rimovibile in plastiglass e telaio in fibra di carbonio (16.600 Euro), tetto in stile Targa (7.700 Euro), coppia porte con apertura in fibra di carbonio (7.300 Euro) .
Può sembrare alto? Probabilmente sì. Se pensiamo ad un altro pezzo pregiato minimalista e focalizzata come la Lotus 3-Eleven che costà quasi la metà. Ma c’è un ma grosso come una casa. Senza nulla voler togliere al Costruttore inglese, questa è una Dallara. Riferimento assoluto in materia per tutti gli altri Costruttori.
E a conferma di ciò, se ce ne fosse bisogno, la produzione di un anno è stata già tutta venduta solo sul passaparola.
Partnership di primo livello
Principalmente due i grandi nomi che hanno contribuito attivamente al risultato finale: Bosh e Pirelli.
Con il gruppo tedesco Dallara ha sviluppato l’elettronica del motore ed il sistema di controllo della trazione. La Stradale è dotata di ESP Bosh che include ABS-EBD TCS e VDC. Anche in questo caso il setup personalizzato è stato deliberato da un gruppo di lavoro Bosh interno a quello di Dallara.
[blockquote text=”Quello che mi ha impressionato fin dal primo giorno nel lavorare con il team Dallara è l’approccio appassionato e professionale, ma allo stesso tempo modesto, per trasferire la tecnologia e lo spirito delle corse in questa pura e fantastica vettura sportiva. La nostra cooperazione estremamente efficace e affidabile ha consentito tempi di sviluppo molto brevi. Siamo lieti e grati di poter svolgere un piccolo ruolo nella realizzazione del sogno di una vita dell’ing. Giampaolo Dallara” signature=”Bernhard Bihr, Presidente Bosch Engineering GmbH”]Anche con la Pirelli il lavoro di collaborazione è stato finalizzato alla personalizzazione spinta dell’equipaggiamento. Il pneumatico è stato sviluppato totalmente al simulatore e, coerentemente con la filosofia della vettura, l’obiettivo è stato di realizzare un prodotto che miscelasse armonicamente conoscenze e caratteristiche sia del campo Motorsport che Stradale. Alla fine il risultato presenta un pneumatico con una impronta a terra in grado di esaltare il senso di connessione del pilota con il suolo armonizzandosi al meglio con una cinematica dello sterzo che prevede una certa consistenza e precisione. Posteriormente un pneumatico in grado di gestire grandi aderenze laterali. L’armonizzazione con le esigenze di un utilizzo stradale si ritrovano nella capacità di poter assorbire le asperità e i colpi filtrandone le coseguenze sullo sterzo e, quindi, sulla sensibilità del pilota.
[blockquote text=”Questa esperienza ha dato grande soddisfazione a Pirelli, con la convinzione di continuare la collaborazione per i progetti futuri, negli ambienti naturali in cui Dallara eccelle, tra i quali, dopo la pista, possiamo ora includere la strada, senza limitazioni” signature=”Stefano Bizzi. Head of Ultra High Performance R&D Pirelli. “]Il design è stato realizzato in collaborazione con la GrandStudio di Lowie Vermeersch:
[blockquote text=”Disegnare la Dallara Stradale è stato realmente come tradurre il sogno di Giampaolo Dallara in una scultura,” dice Lowie Vermeersch. “Un sogno radicato nella bellezza senza tempo della sua Miura e nutrito da una lunga carriera ricca di passione per le corse. Per tale ragione abbiamo evitato di proporre un’idea stilistica precostituita. Di conseguenza, la forma ha potuto evolversi in modo naturale nel corso del progetto, in continua interazione con gli ingegneri di Dallara, ed è stata guidata da un chiaro senso di eleganza e armonia nelle proporzioni. Questo ci ha permesso di far convergere la bellezza e la prestazione in un disegno che in sostanza esprime onestà. La vettura è così diventata non solo la traduzione di un sogno ma anche un’espressione di quello che consideriamo uno dei valori fondamentali della Dallara” signature=”Lowie Vermeersch”]Lo sviluppo dinamico è stato portato avanti da due nomi di primaria importanza per tutti gli appassionati: Marco Apicella che ha deliberato il setup più aggressivo e focalizzato mentre Loris Bicocchi quello più orientato all’utilizzo stradale
[blockquote text=”Da un po’ di tempo l’Ingegner Dallara, quando ci incontravamo, mi diceva: Loris, quando troveremo il tempo e faremo la nostra macchina, io vorrei che lei la collaudasse per noi. Mi prenoto fin da adesso. Sono onorato e orgoglioso di fare parte del team di sviluppo della Dallara da strada e devo dire che ci tenevo molto: io ho sempre avuto un grande rispetto per l’Ingegnere, fin da quando lo vidi la prima volta in Lamborghini (io avevo 17 anni). Le forme della Stradale fanno percepire il grande lavoro sull’aerodinamica, aspetto in cui la Dallara eccelle. Fin dai primi giri in pista infatti ho capito che la vettura è un concentrato di quello per cui le vetture Dallara sono famose nel mondo: telaio rigido, cinematica e sospensioni al top e un’aerodinamica che già ai 60/80 km orari si comincia ad apprezzare. In strada poi riesce a passare sulle deformazioni, gli avvallamenti e le buche senza generare ripercussioni sul volante e mantenendo un elevato livello di comfort. Veloce ma sicura: i controlli di stabilità, trazione e frenata raramente intervengono. Divertente perché si lascia pilotare e non ti mette in ansia: bella sulle strade di montagna e prestazionale in pista. Un motore brillante che, accoppiato al peso limitato della vettura, ti permette prestazione da autentica Supercar” signature=”Loris Bicocchi”]Una vettura da inteditori, per collezionisti attivi, non quelli che la prendono e la chiudono in garage. Una vettura che si porta dentro una storia lunga e meravigliosa di successi tutti italiani. Italianissimi.