Al debutto alla 24 Ore di Le Mans 2024 le nuove Ford Mustang GT3 si sono piazzate quarta e quinta di categoria. In contemporanea Ford ha presentato la versione stradale, la Ford Mustang GTD, quella più pompata, speciale, evocativa. Ordinabile via web per una cifra intorno ai 370.000 euro
Se da una parte Ford annuncia che la divisione auto elettriche ha perso 1.2 miliardi di dollari nel primo trimestre con una perdita complessiva prevista di 5 miliardi di dollari nel 2024, non si dimentica certo del suo heritage presentando per una nicchia di appassionati il suo nuovo gioiello: la Ford Mustang GTD. Qui si va molto oltre il mondo selvaggio delle Shelby GT500 perché si trae ispirazione ingegneristica direttamente dal reparto corse GT della Ford.
Un pedigree di prim’ordine
Questo sviluppo così vicino alla versione da competizione GT3 è stato possibile perché affidato principalmente alle cure della Multimatic, l’engineering canadese dedicata al motorsport partner di lungo corso di Ford che già nel 2022 sviluppò la splendida Ford GT LM stradale per celebrare la vittoria a Le Mans del 2016.

È questo forte ancoraggio alla versione da pista che rende la Ford Mustang GTD non solo una vettura ad altissime prestazioni, ma un vero e proprio evento che celebra il motorsport come fonte di ispirazione per offrire oggetti da collezione di altissimo contenuto tecnologico.
Estetica dopata e una scheda tecnica eccezionale

Il design è deliberato in funzione di ciò che questa Ford Mustang GTD ci offre e cioè una quantità esagerata di modifiche tecniche rispetto alla Mustang standard a partire dal motore.
Sotto il cofano trova alloggiamento un V8 da 5.2 litri sovralimentato e dotato di un sistema di lubrificazione a carter secco. Il picco di giri sarà intorno ai 7500 g/m mentre il sistema di scarico sarà completamente in titanio.
Dati esatti non sono stati comunicati, ma si parla di una potenza nell’ordine degli 800 cavalli messa a terra da una trazione posteriore progettata secondo il sempreverde schema Transaxle con un albero di trasmissione in fibra di carbonio, un cambio a doppia frizione a 8 velocità e, ovviamente, differenziale autobloccante meccanico. Grazie a questa architettura si parla di un bilanciamento del peso ideale: 50%-50%.
Schema sospensivo da monoposto

Le sospensioni sono completamente differenti rispetto alla versione di produzione, con uno schema push-road, tipico delle monoposto, che posiziona molle e ammortizzatori attivi all’interno di un telaietto ausiliario. Ovviamente sospensioni che possono essere regolate idraulicamente sia in rigidità che in altezza (in modalità track il corpo vettura si abbassa di 40 mm). Una soluzione che ha costi di progettazione e assemblaggio imparagonabili anche in riferimento alle migliori produzioni GT stradali e riflessi sulla dinamica di marcia allo stato dell’arte.
La sospensione push road presenta il puntone (push-road appunto) inclinato verso l’alto – dalla ruota verso il telaio – che spinge sul bilanciere collegato al gruppo ammortizzatore-molla che, a sua volta, è posizionato più in alto rispetto al piano ruota. I vantaggi di questa soluzione sono una maggiore rigidità torsionale, una precisione dello sterzo e tenuta di strada molto elevate. La gestione dei componenti (eventuali interventi per variare l’altezza) e la loro manutenzione è molto semplice e veloce
La carreggiata è più larga di 40 mm, con pneumatici anteriori da 325 e posteriori da 345 montati su cerchi da 20”. Ovviamente freni carbonceramici prodotti dalla Brembo.
Design esterno da gara
A tali caratteristiche tecniche non poteva mancare un design esplosivo condizionato, nelle forme, da un pacchetto aerodinamico fortemente ispirato alla versione LMGT3.
La carrozzeria è integralmente in fibra di carbonio che presenta una combinazione di prese d’aria simile a quella della versione da gara. Lo spoiler anteriore è studiato per ridurre la pressione all’interno dei passaruota anteriori , a richiesta un’ala posteriore dinamica montata sul montante C che si accorda, nel suo funzionamento, con splitter anteriori anch’essi attivi, le minigonne laterali e al diffusore posteriore che, ovviamente, rappresenta la parte terminale di un sottoscocca completamente piatto.






Design interno “driving oriented”
L’interno della Ford Mustang GTD è forse troppo opulento per lo spirito della vettura, nel senso che rivestimenti, comandi e display potevano richiamarsi più nettamente al mondo delle competizioni.




Il volante è appiattito nel basso, mentre i paddle sono in titanio stampato in 3D, le sospensioni e le mappature vengono regolate tramite pulsanti sul cruscotto mentre sedili a guscio Recaro accolgono il pilota ed il passeggero. Davanti al guidatore un driver display da 13,2 pollici e, a seguire, un pannello touchscreen da 12,4 pollici. Infine, la chicca suprema è rappresentata da un pannello in plexiglass trasparente al posto dei sedili posteriori che ti consente di vedere il meraviglioso meccanismo delle sospensioni esposte in tutto il loro splendore.


Ne voglio una
Purtroppo, le candidature si sono chiuse qualche giorno fa. In concomitanza con la 24 Ore di Le Mans sul sito www.themustangGTD.com chi voleva acquistare la vettura sottoscriveva un modulo per proporre la propria candidatura, ma meglio avere le tasche piene ed essere già un amico di Ford perché Jim Owens, responsabile del marketing per Mustang, ha affermato che questo modello ad edizione limitata sarà venduto con un processo di candidatura “simile a quello della Ford GT”.
Sarà questo il futuro della vendita delle vetture super sportive? Per i brand che se lo potranno permettere ovviamente.