Si rinnova una delle icone dell’auto sportiva americana. Presentata al Salone di Francoforte, la nuova Ford Mustang introduce sostanziali novità sia estetiche che tecniche.
[dropcap]Q[/dropcap]uando parli di Ford Mustang, parli del modo di pensare, costruire e guidare l’auto sportiva in America. Si tratta della seconda auto sportiva americana più famosa e iconica dopo la Chevrolet Corvette e come la Chevy, guidarla attraverso le varie generazioni è una esperienza che ti racconta l’evoluzione dei gusti degli americani al riguardo.Non è un mistero che le differenze dinamiche tra le auto sportive americane ed europee sono sempre state abissali, ma nel corso degli ultimi dieci anni, guidando la Corvette, abbiamo avuto la prova che, tali distanze, si stessero assottigliando. Da un paio d’anni, da quando anche la Mustang è entrata nei listini europei, le possibilità di verificare e confrontare si sono raddoppiate.
Ho un ricordo offuscato dei miei pochi chilometri a bordo della Mustang che feci più di un anno fà. Non ebbi la possibilità di spingerla a dei ritmi consoni per un giudizio complessivo, ma guidandola sul Raccordo Anulare di Roma ricordo che rimasi piacevolmente sorpreso da uno sterzo molto migliore delle voci imperanti, ponderato e preciso e un assetto complessivo in grado di perdonarti molte cose.
Adesso, a Francoforte hanno presentato il MY 2018 e di novità ce ne sono diverse. L’elettronica, si sa, è democratica e dopo il Drift Mode di Ford Focus ecco il “Drag Mode”, opzione che libera la fantasia di noi petrolhead circa mirabolanti prestazioni in accelerazione. La nuova versione sembra promettere una maneggevolezza più marcata, una migliore qualità degli interni e una tecnologia aggiornata sul piano della sicurezza attiva che prevede l’Adaptive Cruise Control, il Distance Alert System, il Lane Departure Warning ed il Pre-Collision Assist con riconoscimento pedoni.
Per quanto riguarda gli interventi estetici, lo stile mi ricorda le proporzioni della Jaguar XKR-S, anche se lo stile più squadrato e tagliente della Mustang allontana qualsiasi ulteriore ricerca di assonanze. L’anteriore presenta una nuova linea delle prese d’aria e dove prima si trovavano i due fendinebbia adesso ci sono nervature e canalature verso prese d’aria. Anche posteriormente la parte bassa, paraurti e diffusore, sono stati completamente ridisegnati. Quest’ultimo, nella versione V8 5.0 integra 4 uscite di scarico.
A proposito di motorizzazioni, la scure del downsizing non si è abbattuta in questa ultima iterazione della Mustang. Il 5 litri raggiunge adesso i 450 cavalli (dai 426 della precedente versione) mentre il 2,3 litri scende di potenza. Adesso siamo a 290 cavalli contro i 313 della Mustang attualmente sul mercato. Il motivo? Indovinate? Esigenze di emissioni e un bel tappo nuovo a mo’ di filtro antiparticolato per ridurle. Le trasmissioni disponibili saranno il manuale a 6 marce o un nuovo 10 marce automatico con paddle al volante. 10 marce? Esattamente. A detta di Ford, una tale disponibilità di rapporti influenzerà esigenze apparentemente in contrasto tra loro, reattività e risparmio, “dalla costiera alla drag-strip”, la Mustang si troverà sempre nelle migliori condizioni dinamiche. E, sempre a detta di Ford, per la motorizzazione più piccola, questa diminuzione di potenza non si farà sentire grazie alla funzione overboost e anche alle notevoli prestazioni della versione con cambio automatico. Sarà interessante, in questo caso, non limitarmi ad una prova veloce su una tangenziale trafficata.
La dinamica di marcia dovrebbe essere più in linea con le aspettative europee; stabilità, rigidezza torsionale del telaio e movimenti della cassa probabilmente riordinati da un set-up dell’assetto ricalibrato, con delle sospensioni posteriori più rigide e delle barre antirollio più spesse.
In questo senso la notiziona è la presenza delle sospensioni adattive MagneRide (optional) dotati di sensori che monitorano il profilo longitudinale della strada 1000 volte al secondo settando l’assetto di conseguenza. A questo viene affiancata la modalità My Mode che consente un profilo personalizzato del set-up che va ad aggiungersi alle opzioni disponibili: Normal, Sport, Track e Snow/Wet. Ma dove vince la Mustang senza dubbio è nella modalità di regolazione della sonorità di scarico. Qui la parte del leone la recita il V8 5.0. Praticamente puoi regolarla in base al tuo umore del momento e ti senti sufficientemente educato e preoccupato nel non disturbare il condominio in caso di una tua partenza all’alba, non preoccuparti: la modalità Good Neighbour metterà il silenziatore al tuo motore evitando l’esplosione letterale del sound alla sua accensione. Questi sì che è un’americanata irresistibile. 10 con lode