Guidare questa i30 N è un piccolo evento perché al motore rauco si unisce un telaio accattivante e una sterzo molto buono. Da marchio semi sconosciuto, Hyundai ha investito tantissimi milioni nel costruirsi un posizionamento e un rispetto internazionale attraverso il motorsport.
Con due Mondiali rally vinti (e una miriade di altri Campionati nazionali) un Mondiale Turismo e, anche qui, altri 12 titoli nazionali, Hyundai ha capitalizzato tutta questa expertise riversandola sulle sue vetture stradali sportive. Oggi anche questa hot hatch è fuori dai listini e il motivo lo conosciamo tutti, ma questo modello sta arricchendo il percorso di “scoperta e racconto” che stiamo facendo su Officina del Pilota.
Hyundai i30N. Protagonista tra i protagonisti
Dopo pochi chilometri di guida, io e Matteo Torrisi abbiamo subito compreso che questa i30 N gareggia in un ecosistema estremamente competitivo confermando in pieno tutte le nostre (alte) aspettative iniziali.
E’ triste pensare che nei cataloghi di quasi tutti i costruttori dotati di un certo spessore e tradizione non possiamo più scegliere versioni sportive. Tra il meglio del Gruppo VW, Ford , Renault, la stessa Hyundai. Ecco che guidare questa i30 N diventa l’occasione unica per verificare se questo modello ha le carte in regola per piazzarsi nelle zone alte di un gruppo molto talentuoso. La risposta è sì, perché la i30 N è davvero fantastica da guidare.
Talentuosa e divertente
Sul mio personale cartellino questo modello lo inserisco nei primissimi posti tra le trazioni anteriori nella romantica categoria delle hot hatch.
Guidare la Hyundai i30 N è un piccolo evento perché al motore rauco si unisce un telaio accattivante e uno sterzo molto buono e questo senza considerare la tecnologia di bordo che la rende piacevolmente sofisticata riguardo la definizione di un setup personalizzato.
Una estetica non all’altezza della sua dinamica
Se l’efficacia della dinamica è convincente da subito, a girarle attorno i dubbi vengono non perchè l’auto sia brutta, ma perché ti lascia la sensazione che i designer della Casa avrebbero potuto fare di più. La Hyundai i30 N non urla la sua differenza rispetto alle versioni normali, qui si è campioni di understatement e questo incedere dissimulato può anche piacere o no.


Personalmente avrei apprezzato, anche esteticamente, qualche richiamo più marcato alla sua parente stretta del TCR

Stesso discorso sugli interni che non sembrano molto più speciali di quelli di una normale i30.


La divisione “N” così zeppa di competenze e successi
Nata nel 2013, la divisione N di Hyundai rappresenta non solo una semplice divisione sportiva, ma una vera e propria strategia che la casa coreana ha adottato per posizionare il suo brand sul mercato occidentale. Da una massiccia partecipazione ufficiale alle competizioni automobilistiche a ruote coperte (Rally e Turismo) l’obiettivo è di offrire una esperienza di guida emozionante ai propri clienti.
Il nome “N” deriva da un doppio significato: Namyang, che è il centro di ricerca e sviluppo Hyundai in Corea del Sud, dove è nata l’idea del brand e Nürburgring, il leggendario circuito tedesco dove i modelli N vengono perfezionati e testati.

Passare attraverso una intensa attività motorsport e customer racing , utilizzare massicciamente il Ring come proving ground per la delibera delle proprie vetture, al pari di diversi altri Costruttori ovviamente, significa migliorare velocemente la propria capacità di progettazione del prodotto di serie
Mantenere un basso profilo. Poche chiacchiere e tanta sostanza
A riguardare il video che abbiamo realizzato e a ripercorrere mentalmente le sensazioni di guida mi rendo conto, apprezzando il risultato finale, che molto probabilmente la Hyundai non ha volutamente inseguito i tempi sul Ring o i titoloni ad effetto. Ha semplicemente creato una hot hatch che ha centrato l’obiettivo dei progettisti: una vettura ben fatta, comoda, perfetta anche come daily car, veloce e maledettamente divertente. Un cocktail difficile da battere.
Tutto sommato, non dovrebbe sorprendere perché, come mi ha ricordato qualche commento su Officina del Pilota, questo modello è stato sviluppato da Albert Biermann ex ingegnere BMW M che è andato a Hyundai a dirigere il reparto R&S.
Trasparente e sempre coesa
Il bello di questa i30 N è che trovi il tuo ritmo, inizia ad acclimatarti e ad apprezzarne in pieno le molte qualità dopo una manciata di curve e allunghi, veramente pochi chilometri. Sarà che la nostra location ti offre da subito la giusta occasione per radiografare per bene qualsiasi vettura, ma tra le curve apprezzi subito i sedili contenitivi e comodi, lo sterzo dalle dimensioni perfette e dalla consistenza come piace a me (mi ricorda quello della Megane trophy che ritengo il benchmark per tutte le TA sportive), la posizione di guida perfetta. Ti senti subito a casa.
Ci sono cinque distinte modalità di guida (Eco, Normal, Sport, N e N Custom). Grazie al differenziale elettronico hai uno spettro di regolazioni piuttosto ampio. Il sistema si chiama N Grin Control e ottimizza diversi canali quali parametri motore, sospensioni, controllo di stabilità (ESC), ovviamente differenziale (N Cornering Carving), sound dello scarico, sterzo e trasmissione
Anche se normalmente il differenziale elettronico è una soluzione che non mi scuote particolarmente, tra le curve abruzzesi l’ho trovato sempre coerente e preciso. Smanettando tra le varie configurazioni, dalla più comoda a quella più affilata ho apprezzato il timbro fruttato e via via sempre più presente dello scarico, una tensione ben ponderata nella guida e nella maneggevolezza, una schiettezza del suo comportamento via via meno filtrata, ma con una sempre apprezzabile smussatura tale da non rendere mai il comportamento impegnativo. E’ sempre comoda, ma ti senti altrettanto sempre connesso.
Il multilink posteriore garantisce efficacia, ma pecca di carattere
Questa trasparenza costante a prescindere dal ritmo imposto è merito anche (e soprattutto) del sistema multilink posteriore che rende la Hyundai i30 N comportarsi sempre in maniera coerente.
Su questo punto trovo affinità importanti con la Honda Civic Type R FK8 Limited Edition. Il punto di forza di queste due vetture è la costanza di comportamento a prescindere dal ritmo che decidi di applicare. Nei transitori fatti a gas aperto puoi sentire l’aderenza calare, ma sempre con un equilibrio e una precisione di fondo del posteriore.
La Renault Megane Trophy, l’altra regina di categoria, per il suo ponte torcente al posteriore, ha meno precisione del multilink nel mantenere una connessione dell’intera superficie del pneumatico con il terreno e questo sia nei trasferimenti di carico repentini e sia su superfici poco regolari, in più il 4Control rende il posteriore piuttosto libero e reattivo un cocktail che rende la Megane Trophy un oggetto talmente pieno di carattere che, per mio gusto personale, la issa tra le migliori in assoluto.
Oh, intendiamoci, questo piccolo deficit se ben gestito e guidato rende la Trophy un’arma micidiale nel misto.
Cambio raffinato e all’altezza
Il cambio a doppia frizione a 8 rapporti N DTC a bagno d’olio è sempre particolarmente veloce e pronto alle sollecitazioni e, in questa configurazione, permette di utilizzarlo anche come manuale scegliendo o di utilizzare le palette dietro al volante o la stessa leva che sfrutta la logica delle auto da corsa: in avanti per scalare e indietro per selezionare la marcia successiva.
Insomma questa Hyundai i30 N fa dell’equilibrio complessivo il suo punto più marcato: è efficace, ha un assetto che ti trasmette camionate di fiducia, puoi renderla daily car per girarci in città o renderla rumorosa, rigida e scostumata, ma qualunque configurazione tu scelga, la i30 N armonizza gli elementi per una guida gratificante ed emozionante. Non si può offrire molto di più di così. Chapeau Hyundai.
SCHEDA TECNICA
Benzina | 4 cilindri in linea, 16 valvole | 2.000 cc Turbo VTEC | Potenza massima 235 kW (320 cv) 6500 g/m | Coppia massima 400 Nm 2500-4500 g/m
Cambio manuale 6 rapporti rev-match | Trazione anteriore | Differenziale autobloccante meccanico
Accelerazione: 0-100 km/h 5.8 sec | Velocità massima: 270 km/h | Consumo medio dichiarato (ciclo medio WLTP): 8,4 lt/100 km | Emissioni (ciclo medio WLTP): 191 CO2/km
Anteriori: indipendenti tipo McPherson | Posteriori: Sistema Multi-link | Controllo adattivo degli ammortizzatori
Anteriori: a disco autoventilanti e forati, flottanti a due componenti, 350 mm. pinza a 4 pistoni | Posteriori: a disco pieno, 305 mm.
Peso: 1358 kg in ordine di marcia | Rapporto peso/potenza: 4,24 kg/CV
Lunghezza: 4.557 | Larghezza: 1.877 (escluso specchi retrovisori) | Altezza: 1.434 | Passo: 2.699
In lega leggera da 20″ BBS fucinati neri
245/30 ZR 20
Hyundai i30 N . The good & The bad di MR+
Hyundai i30 N . The good & The bad di MR+-
Caratteristiche generali4/5 BuonoEntusiasta ed incisiva, sempre equilibrata in ogni condizione. La sua forza è la trasparenza e la fiducia che ti ispira.
The Good
- Assetto chiaro ed efficace
- Cambio pronto e ben coordinato
- Sound presente e coinvolgente
The Bad
- Sembra la i30 di serie che più di serie non si può