Il prossimo 24 giugno si correrà la più spettacolare gara in salita del mondo: la Pikes Peak che si snoda per 20 chilometri lungo le pendici della montagna vicino Colorado Springs. In questa edizione occhi puntati sulla bellissima Volkswagen I.D. R Pikes Peak. Oggi vi raccontiamo un po’ di lei.
La gara in salita più spettacolare del mondo che si arrampica per 20 chilometri partendo dai 2862 metri di altitudine per tagliare il traguardo ai 4.300 metri superando un dislivello di 1.439 metri con pendenze che vanno dal 7 al 10,5%. Senza guard rail, con un clima che può cambiare terribilmente dal punto di partenza a quello di arrivo e con una partecipazione sempre crescente anche dei Costruttori che, grazie al regolamento che prevede la classe “Unlimited”, ha consentito di allestire una sfida tecnologica senza pari.
[dropcap]Q[/dropcap]uest’anno la regina della festa è sicuramente la Volkswagen I.D. R Pikes Peak. Il prototipo 100% elettrico dalle linee così morbide da richiamare il fascino intatto dei prototipi Le Mans degli ventennio ’80-’90. Un concentrato di tecnologia, un laboratorio viaggiante, una anticipazione delle ricerche di frontiera del Gruppo VW che richiama così nettamente forme e volumi di un’epoca straordinaria delle corse di durata.Questa apparente contraddizione è uno degli elementi che più mi piace e mi appassiona.Volkswagen I.D. R Pikes Peak. Sfida su tutti i fronti
Quali sono gli atout di ogni vettura da corsa che si rispetti? Una aerodinamica spinta ai massimi livelli, una potenza elevata e la massima leggerezza possibile. Il regolamento della Pikes Peak permette ampia libertà al riguardo, ma lo scoglio di partenza, in una macchina elettrica, è la massa molto importante del pacco batteria.
E’ proprio nel controllo del peso, che si concentra parte della sfida tecnica di Volkswagen nella progettazione e costruzione di questo prototipo.Con un peso controllato, la potenza notevole dichiarata e l’aerodinamica in grado di sviluppare la giusta pressione, sembra che questa I.D.R abbia tutte le carte in regola per assaltare il record specifico alla Pikes Peak. L’equilibrio tra prestazione e peso, in una vettura elettrica, è un elemento centrale della faccenda, molto più che in una vettura a motore endotermico. In una vettura elettrica a maggiore potenza corrisponde un maggior peso delle batterie per questo si è lavorato con una attenzione certosina alla ricerca della maggiore leggerezza possibile dell’intera struttura per compensare il peso delle batterie ché, quello, è un valore non gestibile. Il risultato finale parla di un valore di 1.100 kg compreso il peso del pilota a bordo (che sarà il francese Romain Dumas), un valore ancora più impressionante considerando che, per scelta progettuale, non si sono utilizzati i materiali iper raffinati e costosi che normalmente vediamo nelle competizioni di vertice.
Carta bianca nella progettazione
Per la realizzazione di questo prototipo che si schiererà nella categoria più spettacolare della gara, la “Unlimited” dove tutto è permesso, la Volkswagen non ha lesinato nessuna risorsa, umana, tecnologica ancora prima che finanziaria. Il Gruppo tedesco, anche lui, sembra sempre più orientarsi verso la trazione elettrica, oramai un credo generalizzato, e questa impresa potrà rappresentare un biglietto da visita importante ed efficace anche nel lungo termine per raccontare il savoir faire del Gruppo tedesco.
[blockquote text=” Sviluppare un’auto solo e soltanto per questa cronoscalata di 20 chilometri è una sfida davvero speciale. In teoria, non c’era nessun limite all’innovazione degli ingegneri. La simulazione ha avuto un ruolo determinante nel raggiungimento del peso ridotto dell’auto. Per esempio, sono stati utilizzati computer per progettare parti del telaio in modo che fossero in grado di resistere senza problemi a sollecitazioni predeterminate, pur senza essere sovradimensionate o troppo pesanti. Tuttavia, la squadra di sviluppo ha fatto quasi totalmente a meno dei soliti e costosi materiali utilizzati nelle competizioni automobilistiche di alto livello, come il titanio. Il telaio, le sospensioni e la struttura di sicurezza della I.D. R Pikes Peak sono quasi completamente di acciaio e alluminio ” signature=”François-Xavier Demaison | Direttore Tecnico Volkswagen Motorsport”]La potenza massima di 680 cv (500 kW) su un peso di 1099,87 chili significa un rapporto peso potenza di 1,617 kg/CV. Il pacco batterie della I.D. R Pikes Peak è stato collocato accanto e dietro al pilota a tutto vantaggio di una distribuzione dei pesi ottimale mentre la coppia dei due motori, posizionati anteriormente e posteriormente ognuno sui rispettivi assi, viene distribuita elettronicamente.
Ricerca maniacale al risparmio di peso
Telaio e componenti aerodinamici della I.D. R Pikes Peak sono realizzati in un composito di fibra di carbonio e Kevlar e l’estetica complessiva incorpora anche degli elementi di design che richiamano la futura gamma di auto elettriche della Volkswagen I.D. Family. In questa tensione spasmodica alla ricerca della leggerezza anche il partner OMP ha realizzato una tuta leggerissima, l’imbottitura del sedile e le cinture di sicurezza. Una curiosità, che aiuta a capire quanto si sia lavorato su questo punto, e la decisione di stampare i loghi sulla tuta piuttosto che cucirli tranne, però, il logo dell’evento che, per regolamento, deve essere indossato da ogni pilota con una patch di circa 40 cm2 da cucire sulla tuta di ogni pilota. Solo il filo utilizzato per cucire il logo pesa quanto tutta l’intera tuta. sponsor della tuta sono stati stampati per evitare di cucire i loghi tranne, però, il logo dell’evento
Una ricerca aerodinamica pensata per la Pikes Peak
Lungo i 19,99 chilometri del circuito, la velocità massima che si riesce a raggiungere è relativamente bassa: 240 km/h. L’attenzione degli aerodinamici si è concentrata sulla velocità di percorrenza in curva e quindi sull’ottenimento del maggior carico aerodinamico bilanciando con l’altra esigenza che è quella della scorrevolezza e quindi poca resistenza all’avanzamento.
[blockquote text=”A causa dell’altitudine, l’aria che si attraversa alla Pikes Peak è in media il 35% meno densa. Risultato, perdiamo circa il 35% di carico aerodinamico rispetto a un circuito situato a livello del mare. Il grande alettone posteriore permette di compensare parte di questo carico. Grazie all’ingegnoso sviluppo aerodinamico riusciamo comunque a ottenere un carico aerodinamico massimo maggiore del peso dell’auto lungo la cronoscalata ” signature=”Willy Rampf | Consulente tecnico con anni di esperienza in Formula 1″]Nel corso della progettazione il Gruppo Volkswagen si è potuto permettere di attivare preziose sinergie con tutti i Marchi. In galleria del vento sono stati deliberati diversi dettagli in scala 1:2 per poi essere stampati in 3D e montati presso il centro di sviluppo Porsche a Weissac. Al riguardo è stato fatto ampio ricorso alla tecnologia di stampa 3D. Nel complesso sono stati realizzati, con questo metodo, oltre 2000 pezzi.
Per quanto riguarda la necessità di aria, i motori elettrici hanno bisogno di aria meno canalizzata, questo ha consentito di realizzare delle prese piuttosto ridotte a tutto vantaggio del risultato aerodinamico. Nel calcolo delle giuste dimensioni sono intervenuti i programmi di simulazione effettuati dal partner ANSYS, specializzato proprio in questo tipo di ricerca, che hanno permesso di calcolare il flusso dell’aria e le dimensioni delle relative prese anche considerando la rarefazione dell’atmosfera in quota.
In questi giorni il team Volkswagen Motorsport è già sul posto per dei test lungo il percorso. La gara scattera il prossima 24 giugno. L’obiettivo è chiaro: battere il record nella classe dei prototipi elettrici che attualmente è di 8’57.118. Considerando l’impegno per questo appuntamento, Volkswagen non si accontenterà di un nuovo record. E’ chiaro che punterà a un tempo monstre. Come questa I.D R