In questi giorni è uscito lo studio più corposo mai realizzato sul motorsport. La FIA, in collaborazione con la società di analisi EY Partenon ha distribuito un lavoro che può diventare il punto di partenza per una riflessione più profonda sul valore economico di uno sport mai valorizzato veramente. In Italia.
È un mio personale interesse quello di cercare spunti di riflessione e studi legati agli economics del motorsport. Ne ho già scritto, in questo mio blog, qui e qui Negli altri Paesi, quelli più tradizionalmente e storicamente legati a questo sport, la questione è cosa normalmente assodata.
Il motorsport è una industria in grado di attivare connessioni ad alto valore aggiunto con i settori più strategici come quello aerospaziale e militare, nel periodo più acuto della pandemia ha collaborato attivamente progettando e costruendo componenti medici per l’assistenza ai malati colpiti dal Covid-19. In Inghilterra, Francia e Stati Uniti questa attenzione agli aspetti economici e organizzativi ha avuto anche una importante ricaduta su quelli sportivi con Federazioni molto più attive e un mercato delle sponsorizzazioni certamente più presente e dinamico rispetto a quello che (non) abbiamo nel nostro Paese.
Il corposo studio commissionato dalla FIA alla società di analisi EY Parthenon, ha fotografato un settore che, a livello mondiale, produce dei numeri molto importanti con ritmi di crescita altrettanto indicativi (+ 90% in termini di valore prodotto dal 2007 al 2019) .
Produzione lorda (gross output): 59.8 miliardi di euro
Per produzione lorda (Gross Output) intendiamo il valore di mercato dei beni e dei servizi che viene prodotto da tutti gli operatori del settore del motorsport compreso i praticanti, i team, gli organizzatori, i circuiti, gli organizzatori, le aziende produttive. Non vengono considerati gli acquisti intra settoriali necessari per produrre i beni e i servizi finali.
Valore aggiunto (Value Add) : 25 miliardi di euro
Il valore aggiunto rappresenta il valore di mercato dei beni e dei servizi al netto dei costi utilizzati per produrli. È il valore economico aggiuntivo generato dall’industria del motorsport ed è considerata la misura più appropriata per misurare il contributo del settore all’intera economia. Per questo viene anche definito Margine di Contribuzione.
Produzione allargata (Total gross output): 159,2 miliardi di euro
L’attività economica dell’industria del motorsport genera anche effetti di “flusso” verso altri settori non direttamente correlati con l’attività motoristica. Pensiamo ai ristoranti e gli alberghi vicino agli autodromi, le attività turistiche, ecc. In generale possiamo parlare anche di indotto allargato
Valore aggiunto totale (Total value Add): 66.9 miliardi di euro
Occupazione: 1.500.000 di addetti oltre a 302.000 volontari
L’industria del motorsport coinvolge ed occupa una gamma molto vasta di professionalità, tra cui competenze per la produzione, il marketing, il commercio, competenze ingegneristiche e progettuali, meccaniche, competenze manageriali e organizzative.
Il motorsport impiega addetti direttamente coinvolti nella determinazione della produzione lorda di 59.8 miliardi di euro generata dalla sua industry. Il numero complessivo stimato è di 576.000 persone.
A questi si devono aggiungere la retribuzione dei lavoratori indiretti, vale a dire quelli che vengono indirettamente coinvolti dall’attività principale e che rappresentano l’effetto di flusso del settore principale verso altri settori fornitori di beni e servizi intermedi. Il numero complessivo dei lavoratori indiretti ammonta a 924.000 addetti.
Agli addetti professionalmente occupati a tempo pieno è necessario aggiungere la platea di oltre 302.000 volontari che si inquadrano tra gli ufficiali e i commissari di gara.
Questi sono parte dei dati e dei grafici che lo studio della FIA ha evidenziato, potete scaricare lo studio da questa pagina della Federazione , quando basta per tutte le riflessioni del caso.
Un settore in costante crescita
Dal 2007 al 2019 il settore mondiale del motorsport è cresciuto del 90% passando da una produzione lorda di 31 miliardi di euro a quella di 59.8 miliardi di euro e superando le economie delle 25 più piccole nazioni del mondo messe assieme che, nel 2019, ammontava a 39 miliardi di euro.
All’interno di questi numeri c’è anche l’economia italiana del motorsport. Qual è il suo contributo specifico? Non lo sappiamo ed è proprio quello che dovremmo riuscire ad individuare per rendere il settore non più così aeriforme, ma misurabile e quantificabile. Pensiamo all’esperienza della pandemia, i contributi governativi ai settori in crisi, alle difficoltà incontrate dagli organizzatori che, di colpo, si sono resi conto che le loro istanze dovevano procedere isolate, senza una rappresentanza univoca che le desse più forza, pensiamo ai programmi di finanziamento europei, che procedono spesso per settori industriali e di servizi e che vengono deliberati anche in funzione della loro misurabilità, pensiamo ai programmi di marketing e comunicazione, più efficacemente attivabili quando un settore è ben definito e quindi percepibile con tutte le importanti ricadute su visibilità e crescita di un vivaio agonistico più ricco e prestigioso.
Insomma, il motorsport non è solo campionati e agonismi, ma è una Industry capace di contribuire non poco al PIL del Paese e meritare una maggiore visibilità e considerazione rispetto a quella che ha e che ha sempre avuto.