E siamo alla seconda edizione della Renault Clio Cup Press League. Si apre al Mugello una sfida che durerà altre cinque prove. Sui saliscendi di Scarperia brillano i due giornalisti-piloti Bergamaschi e Faccin con quest’ultimo che suggella, con una gara maiuscola, la sua formazione agonistica tutta costruita nel vivaio Renault. Alberto e Michele ci raccontano la loro gara.
[dropcap]C[/dropcap]i sono circuiti che ti lasciano un’idea. Quello del Mugello la sensazione potente e definitiva di cosa vuol dire correre in auto, il piacere sottile, costante che ti lasciano i saliscendi di Scarperia anche dopo, molto dopo averci corso.Al Mugello è partita la Clio Cup e, trofeo nel trofeo, la Clio Press Cup sulle cui selezioni ho scritto qui. E le danze sono state aperte da Alberto Bergamaschi (Autotecnica) e Michele Faccin . Alberto corre da una vita, alternando il suo ruolo di responsabile comunicazione della Continental, che ha ricoperto fino a qualche mese fa, a quello di giornalista collaboratore di varie testate, a pilota nelle più belle gare endurance soprattutto Nurburgring Nordschleife e Spa. Michele, invece, collaboratore di infomotori.com, è un pilota fatto e finito che si è formato proprio dentro il vivaio Renault, Formula Renault 2.0 fino alle 3.5 V6 che rappresentano, per prestazioni, l’alternativa alla Formula 2 (ex GP2), passando per l’europeo Mégane Trophy concluso con un quinto posto in classifica generale. Solo che Michele, come tutti quelli bravi veri, ha sempre combattuto con il budget e l’idea di seguire il professionismo da corsa si è ultimamente incrociata con quella di giornalista specializzato.

Alberto Bergamaschi, protagonista di gara 1, ha corso uno stint tutto in rimonta. Partito tredicesimo, ha risalito la classifica con una gara attenta e di studio. La sua esperienza gli ha consentito di chiudere a stretto contatto con la “Top 5″.
[blockquote text=”E’ stato un week end appassionante sia per la gara che per la vettura che, per me, ha rappresentato una piacevole sorpresa. La Clio Cup l’ho trovata subito sincera e relativamente facile da guidare. Probabilmente la mancanza di regolazioni troppo spinte nell’assetto, l’ha resa molto leggibile e subito ben interpretabile. Questo mi ha permesso di adattarmi abbastanza in fretta, se non in prova certamente in gara. Dopo qualche giro mi sono sentito già ben connesso con la Clio Cup. Mi è molto piaciuta la percorrenza in curva con la Clio sempre molto stabile e un posteriore che seguiva con grande precisione. Anche il motore mi è molto piaciuto e, al riguardo, ho molto apprezzato il livellamento delle prestazioni di tutte le vetture. Nella seconda parte di gara mi sono trovato dietro Gustavo Sandrucci, più esperto e veloce di me, eppure sono riuscito a contenerlo per due giri e mi ha passato di forza alla Savelli. Lì mi sono reso conto che le prestazioni delle vetture sono molto bilanciate e la differenza è fatta dal pilota. Nelle prove sono stato sotto le mie aspettative, pensavo di piazzarmi al settimo posto invece, alla fine, ero tredicesimo. Al pronti via, invece, mi sono subito trovato a mio agio, dopo un paio di giri ne avevo passati già quattro poi mi sono stabilizzato in un gruppetto che raccoglieva dal quarto al settimo posto. Qui mi sono divertito perché mi difendevo ed attaccavo contemporaneamente. Proprio con Sandrucci ho dovuto cedere un posto, poi guadagnato grazie anche ad una uscita di pista. Alla fine sono arrivato sesto e mi sono divertito moltissimo.” signature=”Alberto Bergamaschi “]
In Gara 2 è stato proprio Michele Faccin a dare spettacolo e dopo aver stampato il sesto crono assoluto in classifica a 672 millesimi dalla pole, sotto il bagnato della gara ha semplicemente imposto il suo passo a tutti. Dopo appena un giro era già primo posizione che ha mantenuto fino al terzultimo giro.
[blockquote text=”Prima della selezione di Modena non avevo mai provato la Clio. Qui al Mugello ha confermato le mie prime impressioni: è una vettura che trovo facile da gestire, ma non così scontata. Vai subito forte, ma per andarci veramente ci vuole un po’ di tempo. Il pregio più grande è la sua trasparenza. Conoscevo già la pista per questo mi sono concentrato ad ascoltare la vettura e questo mi ha permesso di trovare subito il giusto feeling. Ho corso sempre con vetture Renault: la Formula Renault 2.0, la V6 3.5, l’europeo con la Mégane Trophy nel 2011, tutte auto diverse tra loro, ma con una linea di pensiero simile: tutte molto espressive e di facile apprendimento. La gara è andata molto bene direi. L’acquazzone proprio non me l’aspettavo e non ricordo l’ultima gara in cui ho corso sotto l’acqua. Una cosa che ha livellato certamente tutti. Per questo che dico che la Clio Cup è molto espressiva. Ho fatto il primo giro con una certa prudenza, volevo prendere bene le misure e trovare i punti di staccata corretti. In poco tempo ho trovato subito il ritmo giusto. Alla fine avevo ancora risorse da tirare fuori, ma ho preferito portare a casa il risultato senza rischiare troppo. Ho fatto passare Timur Boguslavskiy che è stato piuttosto bravo a seguirmi con attenzione per tutta la gara e debbo dire che mi ha superato alla San Donato non senza un contatto.” signature=”Michele Faccin”]Il prossimo appuntamento della Clio Cup Italia e della Clio Cup Press League si svolgerà nel weekend del 10 e 11 giugno sul circuito ceco di Brno, unica trasferta estera del calendario, e vedrà al via i giornalisti Giovanni Mancini (Elaborare) e Andrea Stassano (Quattroruote).
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