Un test lungo quindici giorni, oltre 1000 chilometri per confermare le impressioni che ho raccolto durante la presentazione stampa. La Renault Mégane Sporter, versione in abito lungo di un modello arrivato alla quarta generazione, è una delle station wagon di segmento migliori del mercato.
Versione: Renault Mégane Sporter Bose Edition
Prezzo versione in prova: € 30.550.000
Chilometri percorsi: 1205.7
Consumo medio registrato durante la prova: 15.6 Km/l
UNA LINEA CHE ATTIRA GLI SGUARDI
E’ sempre importante scegliere il giusto colore nella palette disponibile. Soprattutto quando una carrozzeria si presenta con incavi e bombature che giocano efficacemente con vuoti e pieni, luci ed ombre; come in questa Mégane. Mi piace molto la sua linea, in ogni angolazione la si guardi. Quella laterale enfatizza una tensione dinamica che si sposa benissimo con cerchi dalle misure importanti. La versione di prova montava quelli da 18″, un optional decisamente consigliato. Molto bello l’andamento ascendente, verso il posteriore, della linea di cintura che si incontra con quello discendente del tetto. Il profilo cromato dei cristalli laterali e le barre in alluminio anodizzato, ne sottolineano il percorso. L’anteriore e il posteriore si caratterizzano dalla presenza di gruppi ottici con fari full led. Anteriormente la firma luminosa a forma di C sottolinea anche esteticamente un atteggiamento da classe premium e le trasparenze ritornano dettagli hi-tech che valorizzano ancora di più l’aspetto finale. Le luci al posteriore caratterizzano una coda degna chiusura di una delle linee più belle ed equilibrate degli ultimi anni. Mi piace molto l’effetto notturno con quelle linee luminose che si stendono lungo tutta la lunghezza del portellone incontrandosi al centro, dov’è posizionata la Losanga.
A guardarla da ferma, prima ancora che a guidarla, l’enfasi è sulla sua postura atletica. Una impressione confermata dai fatti: la Renault Mégane Sporter è la più bassa e larga della sua categoria. Rispetto alla concorrenza, Ford Focus e Peugeot 308 per esempio, la Megane Sporter vince per la minore altezza e per le carreggiate più larghe. Infatti se la Mégane è alta 144.9 cm, la Focus SW si ferma a 150 cm. mentre la 308 SW è a 147 cm. Di fatto questa Mégane continua la visione progettuale di Van den Acker, completando quel “life flower” sotto il quale ha impostato, dal 2009, questo spettacolare rilancio del Marchio francese. Un rilancio innescato principalmente da un design accattivante e curato. Già Clio e Captur, le auto più vendute nei rispettivi segmenti in tutta Europa, portano stilemi chiaramente riconoscibili anche in questa Mégane che, anzi, sotto certi aspetti, sembra una Clio tirata su a steroidi.
Dal punto di vista costruttivo riscontro un netto miglioramento degli accostamenti, ma non solo rispetto alla precedente generazione, ma anche rispetto al lancio di altri modelli recenti quali Captur ed Espace. Faccio un esempio: la zona laterale, dove il paraurti anteriore si incontra con il parafango. Quella è stata una zona sempre critica per Renault (sinceramente non saprei dire il perché). Ho spesso riscontrato uno scalino fastidioso che dovevi riallineare spingendolo in dentro con il pollice. Una criticità che puntualmente ho ritrovato nella Captur, nella Espace e, risalendo all’indietro nel tempo, un problema simile ha sempre afflitto la mia “vecchia” Modus del 2007. Adesso, invece, trovol ‘allineamento più rigoroso e curato e, a scorrere gli accostamenti in tutta la carrozzeria, trovo un generale netto miglioramento.
QUESTIONE DI DETTAGLI
Lo sforzo recente di Renault, al pari di altri costruttori, che occupano il mercato mainstream, è quello di volersi guadagnare una reputazione tale da avvicinarla al mercato premium. La nuova Mégane Sporter cerca di fare questo in un paio di modi: spostando le proporzioni generali ad auto di segmento superiore e offrendo un sacco di funzioni tecnologiche con la possibilità di personalizzarle.
Tra queste, un mio personale plauso è per la card di accesso over size e la sua logica di funzionamento. Basta che tu ti avvicini e tutto si sblocca e prende vita: a due metri dall’auto i fari si illuminano, gli specchietti e le porte si aprono, si accendono le luci di accesso. Quando esci e ti allontani tutta questa sequenza riprende, ma al contrario. A differenza di altri sistemi keyless, non devi toccare nulla, sfiorare nessuna maniglia o altro. Una volta che ne hai fatto l’abitudine, tutte le altre soluzioni ti sembrano un po’ goffe e non puoi più farne a meno. E questo senza considerare tutta quella tecnologia di assistenza alla marcia che tende ad essere riservata ad auto del segmento D: frenata autonoma, avvertimento distanza di sicurezza, cruise control adattivo, blindspot, luci a led con funzioni di abbassamento automatico degli abbaglianti, sensori di parcheggio a 360° che in alcune situazioni, però, ho trovato un po’ troppo sensibili. E gli interni non sono da meno. Ottimi i sedili anteriori piuttosto profilati come la seduta posteriore. Lo spazio non manca anche per i passeggeri più alti. Ma al centro della scena c’è quello schermo da 8,7 pollici che rappresenta il fattore di differenziazione attraverso il quale Renault vuole vendere il suo momento “wow”. Posso dire una cosa? Mi piace, l’R-Link2, ma lo schermo non è abbastanza all’altezza del design del resto della vettura. La grafica del front-end è chiara e amichevole, ma l’interazione ancora lascia dei margini di miglioramento così come la personalizzazione che è, comunque, configurabile e sfogliabile con la stessa logica dei nostri smartphone.
Per quanto riguarda la capacità di carico, questa non cambia rispetto alla versione precedente: con 580 litri in configurazione 5 posti non è certo difficile lamentarsi, anche se siamo lontani dalla Škoda Octavia e i suoi 610 litri. Dalla sua, però, ha una facilità di carico dovuta alla regolarità nella forma e una serie di utili funzioni come il piano ad altezza regolabile, la possibilità di compartimentare lo spazio e di fermare il carico grazie alla presenza di ganci perfetti per la rete di ritenuta, quest’ultima offerta come optional. Infine la presenza di due vani portaoggetti laterali, a livello dei passaruota, aiuta moltissimo nello stivaggio di piccoli oggetti altrimenti fastidiosissimi nel trovarseli in giro per l’auto.
ALLA GUIDA
Per chi ama la musica, la Bose Edition, il modello che ho provato, è una opzione da considerare seriamente. Rispetto alla già ottima dotazione dei modelli equipaggiati con R-Link 2 (8 altoparlanti), la declinazione Bose Edition vanta 11 altoparlanti con un centrale anteriore e un subwoofer nel vano bagagli, al centro della ruota di scorta. Il risultato è una musica molto dettagliata nei bassi con medi e alti nitidi e ben percepibili. L’atmosfera musicale ottenibile può benissimo fare il paio con quelle luminose, associate al concetto più vasto di Multi- Sense. Ho viaggiato di notte durante le vacanze natalizie e posso garantirvi che smooth-jazz abbinato ad un abitacolo con una predominante blu e l’autostrada vuota … è un cocktail magnifico. Mentre se guidato lungo una costiera (magari quella amalfitana) consiglio una predominante verde. Per la musica consiglierei un new soul stile Adele.
Sulla strada la Mégane Tourer cattura l’attenzione della gente. Sto guidando la versione Energy dCi 130 cavalli. Il 1598 cc. è fluido, silenzioso, molto lineare nella sua consegna e senza la pur minima vibrazione. La coppia di 320 Nm spinge da subito ed è tutta disponibile già a 1.750 giri senza cali. Questo vuol dire che l’auto è pronta subito ed il tiro, piuttosto vibrante, ti fa immaginare una velocità massima anche superiore rispetto a quella dichiarata di 198 km/h. A velocità autostradali (intorno ai 150 km/h) l’incedere è estremamente raffinato. L’abitacolo diventa un posto molto rilassante, la rumorosità del motore è sorprendentemente bassa, come quella del vento, lodevolmente attutita. Al riguardo l’idea che mi sono fatto è che le prestazioni sono paragonabili ai migliori prodotti VW o Seat quando si viaggia ad alte velocità. Se poi ci mettiamo un consumo medio di 15 km/litro in tutte le condizioni con punte di 18 in autostrada a velocità codice, allora stiamo tratteggiando il perfetto ritratto di una grande stradista.
Lo sterzo è preciso, leggero alle basse velocità ed in manovra, diventa più sostanzioso alle alte anche se dovrebbe ancora imparare un paio di cose da rivali come la Seat Leon dove sono meglio mescolate manovrabilità e divertimento. Il tasto sport migliora il complessivo, ma quel senso di atletismo sicuramente lo incontrerò nella versione GT (in attesa della agognata RS of course).
SCHEDA TECNICA RENAULT MEGANE SPORTER 1.6 dCi 130 BOSE EDITION
[tabs menu_position=”vertical”][tab title=”Motore“]1.6 litri Turbo dCi | 4 cilindri in linea diesel | Common rail+iniezione multipla | Start&Stop | Potenza massima: 130 cv@4.000 g/m | Coppia massima: 320 Nm@1.750 g/m[/tab][tab title=”Trasmissione“]Cambio manuale a 6 rapporti+RM[/tab][tab title=”Prestazioni“]Accelerazione 0-100 km/h: 10,6 sec. | Velocità massima: 198 km/h | Consumo medio (dichiarato): 4lt/100 km ( 25 km/lt) | Consumo medio registrato: 6,4 lt/100 km (15,6 km/lt)[/tab][tab title=”Sospensioni“]Anteriori: pseudo Mac Pherson | Posteriori: assale semi-rigido[/tab][tab title=”Peso“]1.394 Kg a vuoto in ordine di marcia senza optional[/tab][tab title=”Dimensioni“]Lunghezza: 4.626 mm. | Altezza: 1.449 mm. | Larghezza: 1.810 mm.[/tab][tab title=”Rapporto Peso/Potenza“]10,72 Kg/Cv[/tab][tab title=”Cerchi“]Ruota alluminio 18″ Magny Cours[/tab][tab title=”Pneumatici“]225/40 R18[/tab][/tabs]