L’altra faccia delle corse. 100+1 storie incredibili, divertenti e appassionanti conosciute da pochi e dimenticate da molti
di Carlo Cavicchi
Carlo Cavicchi, tra i più prestigiosi giornalisti di motorsport italiani, pilota di rally e testimone attento di questo sport, ci regala un libro che per ogni appassionato dovrebbe rappresentare una titolo da avere assolutamente nella propria libreria.
Un libro imperdibile per tutti gli appassionati di motorsport. Il suo autore, Carlo Cavicchi, da vero insider delle competizione qual è, ci porta in un appassionante dietro le quinte
Carlo Cavicchi, tra i più prestigiosi giornalisti di motorsport italiani, pilota di rally e testimone attento di questo sport, ci regala un libro che per ogni appassionato dovrebbe rappresentare una titolo da avere assolutamente nella propria libreria.
Con L’altra faccia delle corse si tratteggia il dietro le quinte di uno sport probabilmente più complesso tra tutte le specialità sportive che conosciamo: la vittoria non è solo il frutto della competitività dell’atleta/pilota, ma il risultato di un lavoro di squadra fatto di competenze e specialità spesso molto eterogenee tra loro dove la capacità della squadra di coordinamento, programmazione e la velocità di reazione diventano fattori cruciali e determinanti.
Uno scenario agonistico che produce non solo fatti sportivi memorabili, ma un “dietro le quinte” ricchissimo di aneddoti che contribuiscono ad alimentare il fascino senza tempo di questo sport.
Ecco, L’altra faccia delle corse è proprio una raccolta di racconti brevi che tratteggiano un mondo fatto di passione travolgente e di ritmo frenetico, di soluzioni geniali dell’ultimo minuto e di aspetti tecnici raccontati dai piloti che pochissimi conoscevano (la Lancia Fulvia HF 1600 raccontata da Shekhar Mehta è decisamente una sorpresa).
Anche la scelta di non ordinarli in ordine cronologico regala al lettore la sensazione di scorrere nel tempo avanti e indietro senza soluzione di continuità. Si passa dalla Coppa Vanderbilt e Nuvolari degli anni ’30 a un Gilles Villeneuve di fine anni ’70 apprezzando racconti della stessa intensità emotiva, scritti in maniera sublime e coinvolgente.
Semplicemente un libro da non perdere.
Analisi e valutazione
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