La seconda parte di questo speciale sulla Porsche 911 ci porterà ai nostri giorni. E’ incredibile come la Casa di Stoccarda sia riuscita, in tutti questi anni, a trasformare la 911 da una ballerina stradale a veloce e micidiale mastino incollato alla strada
Il modello è basato su una Carrera S alimentata, quindi, dal 6 cilindri turbocompresso da 420 cavalli in gradi di raggiungere i 308 km/h (306 km/h con il PDK) e un’accelerazione 0-100 km/h in 4,3 secondi (4,1 con PDK che diventano 3,9 con pacchetto Sport Chrono Plus montato, d’altronde, su questo modello). Un confronto con la 911 numero uno ti dà la misura del progresso.
I numeri che appartengono a questo modello sono impressionanti: oltre la metà delle 30.000 vittorie della Porsche nel motorsport (trentamila!!!) sono firmate da una 911, oltre il 70% di tutte le Porsche 911 costruite dal ’63 sono pronte per essere guidate su strada. I dettagli di questo modello, lo rendono raffinato e unico come la cornice argentata intorno agli strumenti, il volante in legno di mogano fatto a mano, i dettagli in alluminio come gli specchietti retrovisori, il tappo del carburante, le maniglie delle porte e, ovviamente, i cerchi.
[ads comp=”Video Porsche ” title=”La costruzione della 911 Milionesimo esemplare ” desc=”Un video dedicato alla costruzione di un modello che non verrà mai messo in produzione, ma dopo un tour mondiale troverà posto nel Museo Porsche ” text_link=”la Porsche 911 Milionesimo Esemplare” link=”https://www.youtube.com/watch?v=-0Hr4LR7QHk” image=”https://cldup.com/Sj5t3NXMfZ.png”][1973] Porsche 2.7 Coupé
Dopo esattamente 10 anni dal debutto sul mercato della 911 ecco la prima, approfondita, evoluzione. Il “Modello G” verrà prodotto dal 1973 al 1989, sarà quello che verrà mantenuto in produzione più a lungo di qualsiasi altra generazione di 911. Per il mercato americano introduce i paraurti con dei piccoli bumber utili per ammortizzare gli urti fino ad un certa velocità, le cinture di sicurezza a tre punti diventano dotazione standard insieme ai poggiatesta integrati.
Il motore 2.7 fa il debutto nella gamma 911. Le “T” e le “E” vengono abbandonate mentre debutterà, sull’intera gamma, l’iniezione elettronica Bosch K-Jetronic permette di rendere il motore adatto alle richieste antipolluzione sempre più stringenti. La gamma delle potenze parte dai 150 cavalli del modello base per salire ai 175 della 911 S (che saliranno a 165 CV nel 1976) e, infine, i 210 cavalli della Carrera.
[1974] Porsche 911 Turbo
Si tratta di una delle pietre miliari della lunga saga della Porsche 911. Viene presentata nel 1974 il primo Turbo 6 cilindri boxer con cilindrata di 3 litri e potenza di 260 cavalli in grado di spingere la Gt di Zuffenhausen a 250 km/h e da 0-200 km/h in appena 20″. Il suo enorme spoiler posteriore le diede un’aria mistica. Combinava già in questa sua prima serie (930) lusso e prestazioni, due caratteristiche che diventeranno sinonimo di Porsche Turbo. Il debutto del modello è la concretizzazione, in chiave stradale, della vasta esperienza Porsche con vetture da corsa sovralimentate. Una esperienza in grado di minimizzare il turbo-lag assicurando fluidità di marcia anche a 2000 giri/minuto. Gli interventi sono stati fatti sull’assetto, con bracci posteriori in alluminio, barre stabilizzatrici maggiorate e ammortizzatori Bilstein. La trasmissione si avvale di un cambio a sole 4 marce. Il quinto rapporto non entrava per via degli ingranaggi maggiorati. Disponibile solo in versione coupé, la linea complessiva e le vistose appendici aerodinamiche le assicuravano una apprezzabile stabilità anche alle alte velocità.
[1977] Porsche 911 Turbo 3.3
Il grande successo della Turbo spinge Porsche a mettere le mani sul modello per offrire, tre anni dopo, una sua grande evoluzione. Esteticamente vengono cambiate le forme, nuovo paraurti, un cofano motore in lamiera d’acciaio, uno nuovo spoiler posteriore. Ma è la meccanica che viene profondamente evoluta con l’adozione di uno scambiatore aria-aria in grado di raffreddare l’aria compressa dal turbocompressore. Anche la cilindrata viene aumentata aumentando alesaggio (97 mm) e corsa (74,4 mm) portandola da 3 a 3.3 litri, infine l’iniezione elettronica Bosch J-Ketronic e accensione breakerless, un pacchetto di evoluzioni che porta la potenza finale a 300 CV.
La trasmissione, sempre a 4 marce, prevede una quarta allungata mentre l’impianto frenante proviene direttamente dall’impegno Porsche nel motorsport: anteriormente si tratta dei dischi derivati dall’impianto montato sul prototipo 917, forati e ventilati con pinze in alluminio alettate e, per la prima volta, con la scritta Porsche. Nel corso degli anni le evoluzioni sono state continue e di dettaglio con interventi l’adozione del doppio terminale di scarico (1980), miglioramento dell’iniezione e dell’alimentazione che migliorano i consumi, viene costruita una piccola serie con fari retrattili e nel 1985 viene presentata la versione cabriolet (solo 5 esemplari prodotti su un totale di 2670 coupé).
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[1977] Porsche 911 SC 3.0
Per la stagione 1978 la Porsche interrompe la produzione della 911 Carrera 3.0 introducendone una sua evoluzione: la SC 3.0. La “Super Carrera” si presenta più accurata e rifinita. Il suo 3 litri boxer sviluppa 180 cavalli a 5.500 giri/minuto e 27 kgm di coppia a 4.100 giri/minuto. Titanico, come al solito, lo sforzo per offrire la stessa potenza, in ben sei declinazioni del motore per adattarsi alle varie leggi anti inquinamento dei Paesi in cui verrà distribuita. La trasmissione si avvale di un cambio a 5 marce e un differenziale rinforzato mentre il tre marce Sportmatic è fornito come optional. Esteriormente si riprendono i tratti distintivi della Porsche Carrera 3.0 e cioè paraurti posteriori allargati per ospitare i cerchi da 15″ con canale differenziato (6″ anteriore e 7″ posteriore), come optional vengono offerti i cerchi da 16″.
Dopo un paio d’anni, siamo nel 1980, la SC 3.0 è oggetto di un consistente aggiornamento. La carrozzeria interamente zincata a caldo gode di una garanzia anticorrosione di 7 anni. Con l’adozione della benzina super si potrà innalzare il rapporto di compressione (da 8,6 a 9,8:1) con conseguente aumento di potenza a 204 CV. La velocità massima sale a 235 km/h e l’accelerazione da 0-100 km/h è di 6.8 secondi. Al Salone di Ginevra, nel mese di marzo 1983, farà il suo debutto la Porsche 911 SC Cabrio. Un debutto importante che segna il ritorno di una versa scoperta Porsche a motore posteriore dalla 356 C Cabrio.
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[1983] Porsche 911 Carrera 3.2
L’appuntamento per la presentazione del nuovo modello è al Salone di Francoforte, dove vent’anni prima Porsche debutta con la 911 2 litri. Come per ogni nuovo modello, anche in questo caso si concentra e concretizza tutto il lavoro di miglioramento ed evoluzione. A partire dall’iniezione elettronica che continua a aumentare le sue prestazioni tecnologiche. Adesso il sistema Bosch Motronic controlla, attraverso appositi sensori, la temperatura della testata e dei pistoni determinando con esatezza le condizioni di esercizio ottimali e regolando l’iniezione e il rapporto stechiometrico ideale. Il risultato è un aumento della potenza a 231 CV con una diminuzione del consumo, un miglioramento complessivo del sistema frenante e del cambio a 5 marce. La versione cabrio viene offerta con capote in una gamma cromatica più ampia. Con questo modello si continuano a perfezionare anche i dettagli dedicati al confort tra i quali il sistema di riscaldamento e ventilazione e, introdotti dal 1984, sedili di nuova concezione.
La Porsche 911, dopo 20 anni dal suo debutto, continua la sua costante crescita, con una gamma molto articolata e sempre più accurata. La terza parte di questa storia presenterà i successivi 10 anni di produzione (ed evoluzione) della Porsche 911