Al prossimo Techno Classica di Essen, il prossimo 21-25 marzo, la Volvo esporrà una bellissima 1800 S del 1967 protagonista della serie televisiva “Il Santo” con Roger Moore. E siccome venne considerata una piccola Ferrari sotto mentite spoglie, vediamone un po’ le caratteristiche e la sua storia
Se oggi è il marchio Polestar a rappresentare l’anima sportiva della Casa svedese, la storia di Volvo non difetta di modelli interessanti. Non sono tanti, ma certamente amati per quel loro understatement così tanto apprezzato da quella clientela elegante e non amante dell’apparire. La mia preferita di sempre è proprio la 1800 S, conosciuta seguendo la serie de “Il Santo” quando già era alla sua ennesima programmazione.
E’ la protagonista della serie, guidata da Simon Templar alias Roger Moore ad essere esposta ad Essen il prossimo 21-25 marzo presso lo stand Volvo Cars Heritage. L’occasione che segnerà anche la prima volta per questa bella GT del 1966.
Questo modello è stato costruito presso lo stabilimento Volvo di Torslanda nel novembre del 1966. Colore Bianco Ghiaccio, cerchi Mini Lite, fari antinebbia Hella e volante in legno Volvo e poi una serie di simpatici dettagli a rievocare le riprese della serie televisiva come il ventilatore separato necessario per rinfrescare gli attori durante le riprese in studio.
Proprio Roger Moore, che la guidava nella serie, è stato il primo proprietario con la targa NUV 648E datata 20 gennaio 1967 poi è passata ad un altro attore quel Martin Benson che recitò nella parte di Martin Solo nel film 007 Missione Godfinger. Con la targa “ST1” questa Volvo 1800 S debuttò nella serie con l’episodio “Una copia in diamanti” nel febbraio 1967 per poi diventare, fino alla fine, la vettura del protagonista Simon Templar. Insieme a questo modello bianco ghiaccio, la Volvo ne porterà un secondo di proprietà del Presidente e CEO di Volvo Cars Håkan Samuelsson. Questa non è restaurata, ma in perfette condizioni. Di colore verde chiaro sembra sia uno dei più belli tra gli esemplari in circolazione.
Una specie di Ferrari Economica
Road & Track Magazine
Fu questa la definizione data dalla rivista Road & Track a descrivere le intrinseche qualità di un modello che ancora oggi ispira ed appassiona non pochi amanti delle auto storiche. Siti, forum e venditori on line tutti dedicati a questa Gran Turismo scandinava che ha rappresentato, fin dalla sua nascita, un’auto dalle linee pulite ed originali, ben costruita, affidabile e che la stampa e gli estimatori del tempo l’avrebbero avvicinata alle migliori produzioni italiane.
Una Gran Turismo, la Volvo 1800 S, che si rivolgeva a quelle persone che amavano viaggiare velocemente e con stile ma che non avevano la possibilità di potersi acquistare una Ferrari o un’Aston Martin. Era questo il posizionamento che si guadagnò, alla fine degli anni ’60, e lo è tutt’ora nel mercato delle auto storiche di pregio: un oggetto di grande fascino ad un prezzo imbattibile. Oggi la sua quotazione si sviluppa in una forbice piuttosto ampia che parte dai 12.000 Euro e che non supera i 35.000 Euro.
E’ stato l’allora presidente di Volvo Gunnar Engellau a volere fortemente un modello sportivo da aggiungere in gamma per attaccare frontalmente il ricco mercato degli Stati Uniti e poi dell’Europa. Fu una decisione apparentemente in contrasto con quella di ridurre la produzione della P1900, una bella roadster con carrozzeria in fibra di vetro che, evidentemente, non riteneva adatta per rappresentare la punta di diamante della gamma Volvo per sfondare sui mercati internazionali.
Il telaio della 1800 S si basava sulla piattaforma della Serie 120 opportunamente accorciata, lo stile affidato a Pelle Petterson, un designer che ancora adesso rappresenta un grande nome della nautica scandinava, campione olimpico nella vela e yacht designer oltre che titolare di un marchio di abbigliamento tecnico che porta il suo nome. Alla delibera della produzione la Volvo non aveva la capacità produttiva necessaria per metterla sul mercato, si decise allora di esternalizzarla affidandola all’inglese Jensen Motors che produceva già la Austin Healey 3000. La presentazione avvenne al Salone dell’auto di Bruxelles del 1960, ma ci volle un altro anno per mettere a punto al meglio la produzione e presentarla definitivamente su strada con il nuovo motore 4 cilindri in linea da 1.8 litri. Fu un immediato successo, con la stampa specializzata che ne sottolineò le qualità da grande stradista veloce e l’imbattibile rapporto prezzo prestazione. Ma accadde di più, la Volvo 1800 S fu talmente apprezzata da richiamare l’attenzione anche di clienti più facoltosi ed in grado di permettersi GT di più alto lignaggio.
Volvo 1800 S. Una evoluzione costante per adeguarsi ai tempi ed ai mercati
L’accordo con la Jensen prevedeva la costruzione di 10.000 vetture, ma venne interrotto dopo le prime 6000 unità per problemi di qualità della carrozzeria, che veniva fornita dalla scozzese Pressed Steel. La produzione venne spostata, nell’aprile del 1963, a Göteborg aggiungendo una “S” alla denominazione. Rientrata definitivamente “a casa” lo sviluppo tecnico e stilistico non si fermerà più. Prima una serie di razionalizzazioni per risparmiare i costi di produzione e poi una serie di aggiornamenti stilistici e tecnici: dai paraurti che perdono le corna di bue per un modello più lineare alla griglia anteriore fino all’introduzione di una modanatura rettilinea, lungo la fiancata, che partendo dall’anteriore terminava al centro del passaruota. Si interverrà anche sul motore nel 1969 sostituendo il B18 4 cilindri da 1.780 cc. con un B20, sempre quattro cilindri, da 1.986 cc. e 118 cavalli a 5.800 giri/minuto con carburatori a doppio corpo della Zenith.
L’anno dopo l’introduzione dell’iniezione elettronica Bosh D-Jetronic contribuisce a rafforzare il successo della vettura nel mercato americano. Adesso il suffisso “S” viene sostituito con “E” (Einspritzung) ed il B20 passa da 118 a 130 cavalli. Modifica anche all’impianto frenante con i dischi che sostituiscono i tamburi posteriori mentre all’interno cambiano i colori predominanti: da argento e turchese si passa ad un abbinamento più classico nero e bianco.
Sempre nel 1970 viene adottata la trasmissione automatica Borg-Warner Tipo 35 a tre velocità per il mercato americano. Malgrado le prestazioni non paragonabili con quelle della versione manuale e una fastidiosa vibrazione che affliggeva la marcia autostradale, questa novità consentì alla Volvo 1800 S di aprirsi ad una clientela più ampia per una produzione che continuò fino al 1972 per un totale generale di 34.107 vetture prodotte.
Volvo 1800 S. Un’auto storica utilizzabile tutti i giorni
A scorrere i forum dedicati alla vettura emerge che, oggi, ci sono Volvo 1800 per ogni gusto e budget. Si parte dalle poche migliaia di euro per salire su anche di molto. Ho scoperto un sito incredibile, tra gli altri, tutto dedicato al mercato di pezzi di ricambio e al restauro di questo modello. Si chiama p1800.com ed è il punto di riferimento da due decenni. Le auto più quotate sono le 1800 E e le prime 6.000 modelli Volvo 1800 costruite dalla Jensen. Il valore di una Volvo 1800 può comunque arrivare a circa 50.000 $.
Una dei pregi, a leggere forum e commenti dei proprietari, è quello di essere un’auto che molti collezionisti adoperano quasi quotidianamente anche oggi e che molte parti di ricambio sembrano siano normalmente disponibili nella rete Volvo ancora adesso e, in caso di indisponibilità, è la stessa Volvo a riprodurli.
L’occasione di questa prima uscita pubblica alla Techno Classica di Essen il prossimo 21-25 marzo, è stata occasione per scrivere di un’auto storica bella, confortevole, affidabile ed iconoclasta. Allora come adesso una gran Turismo nella sua più pura eccezione con tanto spazio per due persone e i loro bagagli. Un must have per ogni amante delle belle storiche.