Il titolo potrà sembrare forte, ma non ricordo a memoria un mondiale così combattuto, ma soprattutto così pieno di piloti ognuno in grado di cambiare, con poco, il destino di una gara e del campionato.
Fate mente locale: trovate uno schieramento, nella F1 mondiale degli ultimi venti anni, così zeppo di piloti veri: forti, coriacei, coraggiosi e lucidi.
Questo 2021 si è già delineato nelle sue forze in campo con Mercedes e Red Bull sugli scudi, ma appena dietro, ad un soffio, un gruppo di team in grado di rovinare i piani dei contendenti principali ad ogni gara.
Ferrari tra luci e ombre
Ferrari, letteralmente resuscitata dopo una stagione 2020 imbarazzante per la sua storia, ancora una volta ha fatto intravedere preoccupanti carenze tattiche del suo collettivo. Viene veramente difficile pensare che il problema del semiasse, che ha causato lo stop di Leclerc, non sia una conseguenza della botta all’uscita delle Piscine del giorno prima. Come se mancasse alla squadra una capacità di leggere lo scenario nel suo complesso e quindi di saper focalizzare l’attenzione su ogni area critica.
Sainz e Leclerc sono una coppia fortissima, ma attenzione allo spagnolo che potrebbe essere la sorpresa dell’anno. Mi sembra più solido mentalmente del velocissimo Leclerc che con il suo sbaglio ha contribuito a determinare l’esito della sua gara. Charles certamente incarna l’archetipo del pilota che non si tira mai indietro e questa figura conquista l’immaginario degli appassionati, ma non è stato esente da errori e quello di Montecarlo si aggiunge agli altri. Al riguardo Leclerc ha ribadito che la ricerca della prestazione si porta dentro rischi come questo archiviandolo come parte del gioco. Va certamente bene così, ma resta il fatto che alla velocità pure è necessario incrementare la consistenza dei risultati per contribuire a uscire da un tunnel fin troppo lungo. Comunque rimane intatto il grande salto in avanti del team e questo è bello non solo per noi italiani, ma per tutta la Formula 1.
McLaren sempre più terza forza assieme a Ferrari
Tra i giovani che mi piacciono tantissimo Lando Norris, semplice ed entusiasta nei modi quanto micidiale tutte le volte che si cala nel cockpit. Sta mettendo a dura prova Ricciardo che sembra annichilito dalla velocità del suo giovanissimo team mate. Pure la McLaren sta risalendo verso i piani alti, quelli che più si accordano con la sua storia e il suo “savoir faire”. Oramai possiamo considerarla la terza forza del Campionato a pari merito con la Ferrari. Un duello che, per adesso, è difficile da pensare a favore dell’uno o dell’altro team, quindi benissimo. Un accenno al suo irresistibile livery design (qui l’articolo) che ha esordito a Montecarlo. Semplicemente stupendo.
Di Ricciardo non so veramente cosa pensare sembra l’ombra di sé stesso e non si riesce a comprendere la sua fatica a sintonizzarsi con la monoposto. Il bis che abbiamo visto con Renault, dove solo nel secondo anno ha iniziato a ritrovare quei ritmi a lui più consoni. Solo che questa McLaren è certamente migliore della monoposto del 2019 (e anche del 2020)
Alpine alla ricerca della costanza
In Formula 1 la costanza nel rendimento è un primo necessario segnale per organizzare qualsiasi programma di sviluppo e, a proposito di Alpine, il team continua a mancare proprio alla voce costanza. Sono prestazioni deludenti che non aiutano a chiarire le effettive possibilità della squadra in questa stagione.
Renault prima e Alpine ora, la tendenza è sempre la stessa: un passo avanti e due indietro. De Meo ha rivoluzionato organizzazione e cambiato le teste, ma per adesso, dopo cinque gare ancora non si riescono a comprendere le potenzialità per via delle prestazioni discontinue. Certamente siamo molto lontani dall’idea di essere la terza forza in campo o anche solo di rivaleggiare per esserlo.
Ocon mi ha decisamente sorpreso. Elementi interni al team mi avevano già detto che era un tipo tosto, ma la sua costanza mi ha personalmente colpito, soprattutto confrontando lui al suo compagno Fernando Alonso per me uno dei piloti più forti di sempre, ma Alonso ancora deve uscire definitivamente da questa impasse. Due anni sembrano pochi, soprattutto per un pilota come lui che, nel frattempo, ha corso dappertutto saltando di categoria in categoria e tutte ad altissimo livello eppure anche lui sembra stia facendo fatica ad adattarsi alla vettura o, semplicemente, a riprendere quella velocità e quel rendimento che gli sono più consoni. Ennesima riprova di quanto sia maledettamente difficile questa Effeuno.
Finalmente Seb
Vettel, invece, che bella gara che ha fatto. Ok rischio di essere poco oggettivo su pilota tedesco perché ne ho molta stima e ammirazione. Come uomo ancor prima del pilota. L’Aston Martin fa parte di quei team che stanno deludendo le aspettative in questo primo scorcio di stagione, ma a differenza di Alpine, riesci a leggerne un percorso di crescita che si sta concretizzando con una maggiore consistenza in gara. Sebastian Vettel a fine gara ha gettato acqua sul fuoco evidenziando che lavoro ce ne ancora molto da fare, ma la sua gara è stata veloce, pulita e aggressiva e il quinto posto è il giusto premio per il suo impegno. Un risultato in cui c’è molto di suo
Toro Rosso con Gasly, Perez, l’eccellente Giovinazzi, sono tutti gli altri che danno corpo a questa Formula 1 così eccitante e che sicuramente continueranno a dire la loro nel corso della stagione.
Ovviamente non ho molto da dire su Verstappen o su Hamilton, il primo lo sfidante sicuro al mondiale e il secondo che è incappato in un week end no. Voglio tralasciare i motivi, mentre non smetto mai di sorprendermi a leggere i commenti sui social, zeppi ovviamente di esperti di lungo corso che sembrano sbracciarsi per richiamare l’attenzione sciorinando commenti e supposizioni fantascientifiche.
Ecco, al netto di come è andata la gara, quello che mi dispiace è vedere quanto il tifo abbia avvelenato anche il motorsport, anzi no, la Formula 1. Gente probabilmente che segue con pari enfasi la loro squadra-del-cuore e che non si tira indietro nel commentare con sarcasmo qualsiasi azione di qualsiasi pilota, gente sicuramente neanche capace di impostare la prima curva su F1 2020 senza schiantarsi nelle barriere. Ma tant’è.