Ken Block è un genio. Malgrado i musi storti di molti puristi e pseudo esperti di motorsport lui si è inventato un mix tra drifting e slalom, l’ha estremizzato e l’ha servito a decine di milioni di spettatori avvicinando anche i non appassionati. Con la puntata 10 di Gymkhana si è decisamente superato
[dropcap]I[/dropcap]n questi anni, di successi spettacolari di pubblico e consensi, su Ken Block mi è capitato di confrontarmi spesso. Un imprenditore poliedrico con il pallino della guida spettacolare che ha individuato il modo di promuovere i suoi brand raccontando il motorismo sportivo con il medesimo approccio del mondo del surf. Ecco, l’aver adottato il codice surfing lifestyle portando con se anche le esagerazioni e gli eccessi propri di quella controcultura ha reso una specialità tanto complessa quanto spettacolare un evento di rilevanza mondiale. La Gymkhana di Ken Block ha senz’altro contribuito ad alimentare la crescita internazionale del drifting contribuendo a trasferire quei linguaggi di stile e di comportamento che ritroviamo nelle comunità degli surfisti che nacquero proprio come portatrici di stili di vita decisamente non conformistiE siccome parliamo di comunità, anche quella dei detrattori non si è fatta attendere puntando sempre l’indice sulla effettiva capacità di guida del nostro Ken e di come, in confronto con i pilotiveri perdesse di colpo appeal e credibilità. Una critica fondata o meno che non focalizza l’aspetto più importante di una iniziativa che ha dimostrato come, la guida e l’auto, anche in questo momento di politically correct, è in grado di calamitare l’interesse di milioni di appassionati.
Gymkhana 10. Quasi 10 milioni di visualizzazione in un settimana
E visto che il gradimento del mercato, al giorno d’oggi, siamo abituato a misurarlo con gli hits della rete, i dati relativi alle imprese di Ken Block e della sua Serie “Gymkhana” parlano chiaro: 9.5 milioni l’ultimo video della saga pubblicato solo una settimana fa, quasi 400 milioni le visualizzazioni complessive del canale ufficiale The Hoonigans con quasi 3 milioni di iscritti e questo senza considerare le centinaia di milioni di visualizzazioni di video collegati e pubblicati sia dai siti ufficiali del pianeta Ken Block e sia di quelli di media specializzati. Insomma entro i primi mesi del 2019 arriveremo ad un miliardo di visualizzazione complessive e la cosa, per il nostro eroe sopratutto, ha un valore non di poco.
Il progetto del decimo è più spettacolare appuntamento con Gymkhana è durato due anni, un lavoro che è stato anche prodotto come docu-film trasmesso su Amazon Prime Video:
[blockquote text=”Questo progetto ha avuto più di 2 anni di lavoro. Sono felice di averlo finalmente trasmesso su Amazon Prime, in particolare per tutti i fan e gli spettatori che hanno seguito il processo di creazione di questo video attraverso The Gymkhana Files. Penso che oggi apprezzeranno davvero la ricompensa essendo finalmente in grado di vedere Gymkhana TEN! Vorrei anche dedicare un momento a ringraziare tutti i miei partner per questo progetto, è stata una grande impresa e non avrei potuto farlo senza Ford, Forza, Toyo Tires, Pennzoil, Monster Energy, Can-Am e ovviamente la mia squadra a Hoonigan. Grazie a tutti!” signature=”Ken Block “]Da una settimana la decima puntata di questo franchise è stata pubblicata, il dietro le quinte di questo incredibile quarto d’ora trincia gomma potete vederlo in otto puntate su Amazon Prime Video ed il risultato è obiettivamente stratosferico. Quello che personalmente mi ha colpito è il come la squadra di Hoonigan riesca puntualmente ad alzare la posta: chi conosce le precedenti puntate della Serie si può ben rendere conto quanto sia difficile assicurare l’effetto “WoW” ad ogni nuova uscita quando già hai visto di tutto nelle precedenti.
Cinque location per cinque auto
Ed invece, puntualmente smentiti nell’aspettativa di vedere le solite fumate, il decimo appuntamento è un vero e proprio cortometraggio che si dipana tra cinque scenari completamente differenti e con cinque incredibili protagoniste compreso il nuovissimo Ford F-150 Hoonitruck del ’77. Chiaramente per non spoilerare il contenuto dei video, ecco una estrema sintesi dei cinque momenti di questa decima puntata.
[btn text=”1″ link=”” target=”_self” color=”red”]Si parte da Luleå, in Svezia con Ken Block alla guida della Ford Fiesta WRC del 2018 spinta dal 4 cilindri 1.6 litri da 380 cavalli sempre di traverso su neve e ghiaccio. Per non perdersi nei soliti traversi, un ospite di eccezione veramente straordinario e un pazzo che si butta dentro una piscina di acqua ghiacciata.
[btn text=”2″ link=”” target=”_self” color=”red”]Il viaggio prosegue a Detroit, anzi, l’azione salta a Detroit, nel Michigan con Block alla guida della già conosciuta e spettacolare Ford Mustang RTR Hoonicorn del 1965 spinta da un V8 biturbo da 1.400 cavalli e 1.250 Nm di coppia. Qui le gomme vengono decimate per le strade di Motor City tra traversi impossibile e cambi di direzione tritura tutto. Personalmente è l’auto che preferisco con quelle irresistibili fiammate dallo scarico ad ogni cambiata.
[btn text=”3″ link=”” target=”_self” color=”red”]Da lì lo spettatore viene trasportato a Guanajuato, in Messico, dove il nostro eroe sfreccia e salta tra le strette strade, le gallerie di questa coloratissima città di montagna. Questa volta è protagonista la Ford Focus RS RX rallycross. Anche questa la conosciamo con i suoi 650 cavalli del 4 cilindri 2 litri turbo e 800 Nm di coppia. Alla fine, quelli sicuramente lasciati con i nervi tintinnanti sono i proprietari dei ristoranti e delle motociclette locali ché a vedere Block arrivargli a pochi millimetri dal contatto non credo sia stato facile per loro.
[btn text=”4″ link=”” target=”_self” color=”red”]Di nuovo un salto spazio temporale ed eccoci catapultati a Los Angeles, in California, dove Ken Block guida la sua amata Ford Escort Cosworth Gr. A su un misto di pneumatici e ruote metalliche nude, tra spruzzi di scintille, salti da marciapiedi e gymkhane in ambienti industriali. Roba che già abbiamo visto, ma la Ford del 1991 con il 4 cilindri turbo 2 litri da 645 cavalli, esteticamente meno aggressiva perché l’unica a rimanere fedele alle linee originali è all’altezza di tutto quanto le si chiede. Quell’idea di scivolare dentro e fuori a capannoni industriali solo sui cerchi è l’ennesima riprova di un gruppo in grado sempre di spingersi un po’ più in là del limite precedente.
[btn text=”5″ link=”” target=”_self” color=”red”]Protagonista del quinto ed ultimo scenario è una nuovissima build: si tratta del pick-up Ford F-150 del 1977 che dopo la cura dei ragazzi della Hoonicorn si presenta a marcinar gomme sulla storica Route 66 a Shamrock nel Texas. Il suo propulsore V6 3.5 litri biturbo scarica, sulle quattro ruote, ben 915 cavalli e 950 Nm di coppia. Una tortura, come per tutto il resto degli scenari per i pneumatici Toyo, ovviamente partner tecnico delle imprese di Ken Block. Anche qui passaggi al millimetro sotto macchinari agricoli e traversi mozzafiato che saranno pure riprovati più volte, ma che rimangono pezzi di bravura incontestabili.
[blockquote text=” Gymkahana Files offre uno sguardo esclusivo dietro le quinte, un backstage che racconta le sfide e le personalità dei protagonisti di una delle più grandi campagne virali di tutti i tempi. Gymkhana Files vi svela storie e filmati mai visti prima e non inseriti nei precedenti nove capitoli della saga. ” signature=”Amazon Prime Video “]Allacciate le cinture di sicurezza perché Gymkhana 10 è il video più pazzo della serie.