Ho sempre amato il processo creativo, il percorso che forma l’idea finale di ogni cosa. E quello che c’è dietro il nuovo logo Cupra è una storia tutta da raccontare. Proviamo a percorrerla insieme.
Il design. Il processo di creazione e realizzazione di un progetto che può riguardare prodotti, servizi, idee. Il design è essenziale per la costruzione di un Marchio sia come metodo che come componente, perché è in grado di differenziarlo, comunicarlo e posizionarlo all’interno del suo panorama competitivo.
[dropcap]I[/dropcap]n un mercato così difficile e battagliato come quello dell’automobile nasce un nuovo Marchio come spin-off di un altro, più grande e conosciuto: Cupra si emancipa e passa da sub-brand di Seat a Marchio indipendente. Dal punto di vista della notizia è semplice descrivere la novità, ma la portata di un’operazione come questa ha riflessi molto interessanti per ogni studioso di marketing, perché ogni Azienda ha un proprio linguaggio e una sua storia.Adesso Cupra è un marchio indipendente che, attraverso il suo segno grafico e i colori, dovrà comunicare la sua personalità in termini di comportamenti, commodity e comunicazione.
Comportamenti
Considerare la propria storia è un concetto fondamentale per il posizionamento di un Marchio nel lungo periodo. Lo stesso termine Cupra è un portmanteau che deriva dalla fusione di due parole: Cup e Racer. Un nuovo Brand indipendente, quindi, ma con una identità precisa, netta, il cui rispetto dovrà essere una condotta obbligata. Ed infatti, secondo la stessa Casa, “Cupra manterrà vivo lo spirito del motorsport e delle competizioni”. Da qui la scelta di tre sostantivi piuttosto accordati: coraggio, grinta e determinazione.
Il nuovo segno grafico
Proprio queste tre parole hanno rappresentato le linee guida per elaborare un Marchio che richiama, a guardarlo, la cultura tribale. Due “C” che si incrociano in perfetta simmetria. Un segno che vuole enfatizzare il concetto di community:
[blockquote text=”Va ben oltre l’essere un semplice logo. È un emblema e simboleggia il senso di appartenenza a un vero e proprio clan CUPRA. Il design triangolare invertito prende ispirazione dall’attitudine delle civiltà tribali, con il loro coraggio e la loro determinazione” signature=”Jordi Font, Responsabile Color & Trim di SEAT”]Poi c’è il colore, componente emozionale e soggettiva, di ogni elemento di design. Anche in questo caso chi si occupa di marketing, soprattutto quello emozionale, sa benissimo come questo dettaglio sia di fondamentale importanza. Noi tendiamo ad identificarci anche attraverso i colori e scegliere il colore predominante per un nuovo brand, vuol dire suggerire uno stato d’animo, comunicare associazioni specifiche e differenzianti rispetto ai concorrenti.
Per Cupra si è lavorato molto per individuare la palette principale. Per il logo e per i dettagli ruota, gli specchietti esterni e alcuni dettagli interni si è scelta, denominandola con un nome specifico, una particolare sfumatura del color rame: il Cup Copper. Altra tonalità chiave di Cupra è il blu petrolio che enfatizza la personalità dell’auto ed infine il granito che ispira solidità e certezza.
Commodity
Nei termini economici le commodity sono l’insieme di beni e servizi. Nel branding si tratta invece di prodotti e servizi che tendono a competere solo sulla base dei propri attributi funzionali. Quali sono le commodity che verranno del nuovo brand Cupra? La prima, era esposta al Salone di Ginevra, il SUV Ateca interpretato in chiave sportiva. Poi si attende la nuova Cupra TCR. Sicuramente una versione 2018 della plurivittoriosa Leon, ma con i nuovi dettagli di Marchio come il logo CUPRA in rame e con alcuni interventi su aerodinamica e dettagli interni.
Si continuerà con i concept Cupra Ibiza e Aron, esercizi di design che potranno anticipare i rispettivi nuovi modelli a listino. In generale la volontà è estendere elementi Cupra anche a segmenti diversi.
Come ho scritto sopra, in termini di branding, una commodity non è solo il prodotto, ma anche un servizio. Quali potrebbero essere i servizi a valore aggiunto offerti da Cupra ancora non sappiamo. Possiamo immaginare, nel rispetto della filosofia di Marchio, la volontà di enfatizzare il concetto di tribalismo che ha ispirato lo stesso segno grafico e, al riguardo, alcune partnership già ufficializzate fanno pensare a questo: LGR (occhiali), Trakatan (borse) e Fabike (bici) sono marchi italiani di nicchia che potrebbero anche arricchire l’estensione del Brand e fornire contenuti e servizi fortemente differenziati. E fa certamente piacere che si sia scelta l’Italia per individuare le giuste partnership di questo percorso.
Cupra Ateca. La prima icona del Marchio
Considerando che i principi di Cupra si rifanno alla sportività ed al motorsport, l’idea di un SUV medio come la Ateca, a testimoniare per primo questo nuovo corso, può sembrare una contraddizione. Ma il mercato ha le sue leggi incontestabili e l’idea di un SUV compatto da 300 cavalli richiama altrettanto incontestabilmente ritmi piuttosto vivaci. Il suo design vira esplicitamente verso la sportività e la robustezza tipica di questo segmento evoca efficacemente il granito scelto tra i materiali in cui è scolpito il logo.
[blockquote text=”La CUPRA Ateca offre una versatilità che nessun altro marchio è in grado di garantire. Si tratta di un modello esclusivo nel segmento, con 300 CV di potenza, trazione integrale permanente 4Drive e un nuovo cambio DSG a 7 rapporti. È il miglior esempio di equilibrio tra sportività, piacere di guida e funzionalità nella vita quotidiana” signature=”Matthias Rabe, Vicepresidente SEAT per Ricerca e Sviluppo”]
Negli ultimi anni stiamo assistendo, sempre di più, alla nascita di nuovi Marchi che, prima, definivano delle versioni speciali: Abarth, DS, Polestar, Cupra. Le Case, in un mercato sempre più specializzato, puntano a valorizzare la loro storia promuovendo le versioni più dinamiche, sportive ed evocative a Marchio indipendente. L’ennesima dimostrazione che se i numeri contano, altrettanto valore ha la definizione della propria identità e del proprio passato.