Il motorsport negli ultimi anni ha visto un fiorire di iniziative legate alla preparazione atletica dei piloti. Dalle strutture legate alle Case ufficiali a quelle più piccole, dove la specializzazione non la fa solo il livello tecnologico delle attrezzature presenti, ma la preparazione di chi vi lavora. A Roma c’è il laboratorio/salotto di Alfredo Stecchi, un professionista di lungo corso che ha molto da raccontare. Sono andato a trovarlo, per scoprire che …
[dropcap]H[/dropcap]o conosciuto Alfredo Stecchi grazie a Facebook. Detta così non sembra una novità visto che il mondo delle relazioni sembra oramai trovare il proprio incipit proprio sul padre di tutti i social. Ed in effetti così è stato anche per me. Alfredo Stecchi dicevo. E’ un dottore di Ricerca in Scienza dello Sport, è stato titolare di cattedra all’Università Tor Vergata, ha curato molte pubblicazioni scientifiche e divulgative al riguardo e segue da anni diversi atleti di livello professionistico in varie discipline sportive. Un bel giorno si è trovato ad affrontare le necessità atletiche ed alimentari di un pilota e, da lì, è scattata la scintilla.“Mi sono trovato di colpo ad approfondire tematiche di allenamento piuttosto uniche nel panorama complessivo della specialità. Un pilota da corsa – mi dice Alfredo Stecchi – viene sottoposto a impegni metaboloci e neuromuscolari molto rilevanti oltre ad essere sottoposti a incredibili sforzi riferiti alla concentrazione, alla reattività, alla coordinazione che è sofisticata e molto esasperata”. Parte così la chiacchierata con il Prof. Stecchi. E’ veloce nella sua parlata, ha il tono e ed il registro di chi conosce profondamente la materia. Ecco, dopo poco più di un’ora passata con lui, ne ho riscontrato tutte le caratteristiche del divulgatore. Ti parla di scienza motoria, di allenamento, di alimentazione con una semplicità esemplare. Le concatenazioni chimiche, i processi metabolici, le caratteristiche muscolari, te le spiega come se fosse argomento di studio per mio figlio di otto anni.
Il suo laboratorio, a Roma, in zona Aurelia, è un salotto a due piani con macchine e attrezzature dedicate alla preparazione atletica specifica. Moderne e classiche, in un mix focalizzato sulla costruzione funzionale di un atleta. E anche se qui dentro passano sportivi di ogni specialità, mi piace che sia stato intitolato al mondo del motorsport. Con il nome di “Centro di Preparazione Fisica Piloti” ispira decisamente di più.
Prof. Alfredo Stecchi, spesso leggendo i tuoi scritti o ascoltando alcune tue dichiarazioni, hai messo in relazione la fatica degli Iron Man con quella dei piloti da corsa. Considerando che gli Iron Man li alleni, la questione è sorprendente. Com’è possibile?
Ci sono diverse tipologie di fatica, quella degli Iron Man è principalmente fatica fisica, mentre nei piloti da corsa è soprattutto di tipo centrale, cioè nervoso. Negli sport motoristici la richiesta di concentrazione è talmente elevata che, alla fine, l’effetto di spossatezza diventa paragonabile.
C’è un momento specifico in gara dove si registra, mediamente, un calo di attenzione dovuto proprio alla carenza di allenamento?
Non ci sono casi in letteratura. E’ ancora materia tutta da approfondire, ma l’esperienza empirica, le osservazioni sul campo, in gara, parlano di un momento critico che inizia negli ultimi giri. Qui la capacità di concentrazione inizia a perdersi con evidenti riflessi sui tempi sul giro.
Nella tabella di allenamento di un pilota da corsa l’idratazione è un’altra componente fondamentale. In questo senso una corretta preparazione può diminuirla con conseguente miglior utilizzo dei liquidi? In questo caso quali sono le bevande migliori da utilizzare. I Sali minerali bevuti in gran quantità possono bastare o, anche in questo caso, è necessario “costruire” una bevanda specifica?
Soprattutto nelle auto chiuse e nei periodi estivi la questione diventa di cruciale importanza. Un pilota disidratato va incontro a cali fisici e intellettivi molto importanti. E’ corretto affermare che un allenamento organizzato e personalizzato può senza dubbio migliorare il rapporto con l’idratazione perché il training incrementa la funzionalità e l’economia del sistema di termoregolazione: meno sudore e più efficienza! E’ sempre meglio avere però una copertura idro-salina-glucidica di base.
Ti sei espresso con un termine preciso, in merito alla costruzione di una bevanda specifica, e allora eccoti una facile ricetta per una bevanda tutta naturale che reputo la migliore soluzione: in mezzo litro d’acqua spremi 1 limone, aggiungi ¼ di cucchiaino di sale, 1 bustina di fruttosio + 1 cucchiaio di miele. La sorseggi mezz’ora prima di entrare in macchina alternandola a qualche sorso d’acqua.
Parlando di preparazione fisica quali sono le aree fondamentali su cui il pilota deve lavorare. E quale dovrebbe essere la giusta proporzione tra lavoro aerobico e anaerobico? In questo campo si vedono tanti approcci differenti. E’ un’altra dimostrazione che c’è ancora tanto da approfondire?
E’ sempre un discorso che dipende dalla categoria specifica. In linea generale una valida preparazione psicofisica (proprio per quel grandissimo impegno dal punto di vista centrale di cui abbiamo parlato all’inizio) riguarda una organizzazione generale, poi una pianificazione e poi una periodizzazione. In altre parole, l’allenamento deve essere organizzato a fasi. Nella prima, molto distante dalla stagione di gare, si può fare qualsiasi genere di attività performante (corsa, mountain bike, funzionale, crossfit, pre pugilistica), ma superata questa fase, a mano a mano che ci avviciniamo alla stagione competitiva è necessario affrontare la fase più speciale dove l’impegno cardiovascolare e muscolare dovranno essere simili a quelli che andranno a realizzarsi in gara, la terza fase è quella specifica dove il miglior allenamento sarà, appunto, l’auto stessa e le gare. Durante la stagione sarà indispensabile effettuare allenamenti che si sovrappongano perfettamente alle specifiche di gara, in maniera tale da mantenere alti i livelli di risposta psicofisica. Mai fare, quindi, allenamenti sbagliati (funzionale, ecc.) a tre giorni da un week end di gara.
Un corretto allenamento fisico può essere finalizzato per migliorare anche la prestazione cerebrale nel senso della capacità di raggiungere la giusta intensità di concentrazione in breve tempo e mantenerla per lungo tempo?
L’allenamento fisico negli sport motoristici deve oggi necessariamente essere addizionato ad un allenamento “cerebrale”. Lo sforzo richiesto d questi sport infatti non è solo fisico ma anche mentale/nervoso. In termini scientifici si parla di sforzo o fatica CENTRALE. E allora ecco allenamenti con grandi sforzi coordinativi e visivi effettuati su una condizione di stanchezza corporea di base. L’allenamento sui riflessi risulta allo stesso tempo sostanziale e fa parte di questo genere di impostazione.
Qual è la tua posizione in merito agli integratori?
Gli integratori possono avere la loro funzione ma solo di compenso. Soprattutto dopo giorni di prove libere e qualifiche prima delle gare: la priorità è offerta dal migliore allenamento e dalla più equilibrata alimentazione.
Il prossimo 11 febbraio ci sarà il primo convegno che hai organizzato proprio sulle esigenze di un pilota di moto e di auto. Nomi importanti e contenuti molto specializzati. Qual è l’atteggiamento del mondo accademico al riguardo? Si iniziano a leggere i primi lavori formali sull’argomento o siamo ancora all’anno zero della preparazione specifica?
L’idea che mi sono fatto in questi anni è che tranne i livelli di vertice non si dà molta importanza a questa sfera. La maggior parte delle volte tutti i piloti si scapicollano per trovare i budget necessari a correre e poi trascurano l’organizzazione della preparazione che è invece fondamentale. Da un punto di vista di studi e di ricerche il mondo accademico è anche in difficoltà perché le misurazioni e le valutazioni sono molto complesse. Per fare un esempio su tutti, la misurazione del consumo di ossigeno (VO2Max) è impossibile da rilevare perché l’applicazione della mascherina non si concilia con la presenza del casco integrale.
Quello della preparazione fisica e mentale legata al motorsport è un argomento che merita di essere seguito con attenzione. Un mondo dove le metodiche sono ancora da standardizzare, dove tecniche di allenamento si inseriscono per arricchire un programma così particolare ed originale rispetto ad altri atleti. Insomma, il tag “fitness motorsport” meriterà di essere seguito perché ci ritornerò presto e spesso.