Questa è una Renault Megane RS Cup phase 3 del 2010. Probabilmente la versione più di successo di una delle migliori trazioni anteriori di serie, solo che questa gioca in un’altra categoria.
Ho sempre avuto un rapporto conflittuale con la parola tuning forse perché la maggioranza delle cose che ho visto (e guidato) appartenevano a progetti senza capo ne coda. Poi, però, qualche volta mi sono imbattuto in realizzazioni pensate con criterio e organicità, come se l’auto fosse stata realizzata partendo da un foglio bianco e allora la questione la proiettavo immediatamente su un piano differente: curiosità prima e puro godimento dopo.
Renault Megane RS Cup. Se vabbè!
Come questa versione che io e Matteo Torrisi (OfficinaDelPilota) abbiamo guidato su e giù per le strade del nostro personalissimo proving ground.
Il livello di upgrade complessivo, in questa Renault Megane 3 RS Cup, è una lunga lista di interventi mirati a non stravolgere le caratteristiche di base della vettura quanto piuttosto alzarle per un uso focalizzato principalmente sulla pista.
Eh sì perché il titolare di questo esemplare si è creato una perfetta killer da track day e la lista degli interventi è così lunga che è meglio partire dalle sensazioni di guida ed evidenziarli mano a mano.
Partiamo dall’estetica: quando Renault Sport virò verso il mainstream
Per parlare della sua estetica proviamo a fare un salto nel tempo a dieci e più anni fa. Questo modello è esattamente del 2010, praticamente la prima declinazione della Megane phase 3.
Appena presentata al pubblico degli appassionati questa Megane non fece impazzire di gioia semplicemente perché non era la linea che si aspettavano. In perfetto stile Renault Sport, la prima versione di ogni modello tendeva ad essere un po’ incerta, conquistando i cuori con quella calma fatta di sostanza e passaparola.
Anche con questa seconda versione di Megane RS (basata, appunto, sulla phase 3 del modello) la Renault cambia l’angolo di attacco della sua sportiva, spingendola un po’ verso il mainstream. In quegli anni la tendenza a rendere meno specializzate le hot hatch fu inaugurata dalla VW Golf GTI mk6 che iniziò a “democratizzare” il concetto di hot hatch per renderla appetibile a tutti i conducenti (o quasi).
Successo meritato
Malgrado un inizio balbettante, la seconda serie della Megane Renault Sport iniziò a conquistare cuori e numeri (parliamo comunque di una versione specializzata) e ancora oggi risulta essere molto apprezzata dagli appassionati e a riprova di ciò il web offre molti pezzi per un fine tuning di qualità.
Questa versione è del 2010 ed è la prova della reputazione che Renault Sport si è costruita nel tempo, perché questa Renault Megane RS Cup è stata scelta per le basi di partenza eccellenti e poi affinata con cura e saggezza per un utilizzo quasi esclusivamente da pista.
Una versione uso pista con una lista di interventi lunga così
E’ una lista di interventi molto lunga che passa dall’aspirazione alla mappa 100 ottani (realizzata dal preparatore bolognese specializzato in Renault Tate Sport) che ha portato la potenza, misurata al banco, a 320 cavalli e 450 N. Per supportare la qualità della respirazione è stato adottato un intercooler maggiorato della Forge motorsport
Tutti i supporti sono stati rinforzati e quello del motore è stato sostituito con uno della Powerflex, l’assetto è un BC Racing BR type RA con molle da 9kg/mm all’anteriore e 7kg/mm al posteriore, ma non è finita qui.
Saliamoci dentro e scopriamo su strada l’effetto di queste modifiche così focalizzate.
L’avantreno studiato per gestire potenze e limitare il sottosterzo
In questo angolo dell’Italia Centrale la bontà e la bellezza delle strade è garantita, per questo è la location di OdP e con alcuni tratti recentemente riasfaltati, l’esperienza di guida e di testing che facciamo è ancora più completa: tratti lisci e sinuosi buoni per allunghi a ritmi più frizzanti e porzioni strette, con asfalto più movimentato e riparazioni pigre per una valutazione dell’assetto e del comportamento complessivo sui cambi di profilo.
Qui questa Megane RS Cup padroneggia tutto. Se la base già offre lo splendido avantreno “Perfohub” (una caratteristica delle Megane RS) che separa l’asse dello sterzo dalla corsa degli ammortizzatori per annullare quelle fastidiose reazioni di coppia al volante tipiche delle trazioni anteriori, se il telaietto anteriore aumenta di tre volte la rigidità telaistica rispetto alla versione normale, questa Megane RS Cup è ancora più chirurgicamente precisa.
Pensata per la pista, altrettanto perfetta su strada
Pur essendo pensata principalmente per un uso pista, questa Megane padroneggia tutto. E’ immensamente tesa, ma splendidamente ammortizzata con un controllo eccezionale delle ruote. L’assetto così focalizzato si dimostra sorprendentemente azzeccato anche sulle sconnessioni e le depressioni della strada. Non una volta le sospensioni sono arrivate a tampone, nessun contraccolpo attraverso il piantone dello sterzo (merito anche e soprattutto del sistema Perfohub), ma anche il fatto che tutto il sistema sospensioni è montato su uniball che contribuiscono a trasferire maggiore precisione di sterzo e a mantenere gli angoli caratteristici più stabili.
Sulle sezioni asfaltate la Megane Cup è bruciante. Qui il lavoro di alleggerimento, che ha visto togliere circa 100 kg, si mostra in tutta la sua portata. Nonostante le ruote anteriori debbano sopportare circa il 60% del peso (qui siamo a 1290 kg) non siamo mai riusciti a sentirle sottopressione.
Ti prepari ad affrontare una curva e in pieno appoggio il rollio non si percepisce mai e ti ritrovi in uscita con la sensazione che avresti potuto dare ancora più gas e rimanere comunque e abbondantemente dentro i limiti di sicurezza.
Quanta differenza con la Megane RS Trophy Phase 4
Durante la guida non potevo non fare veloci confronti con la mia Trophy. Con questa più impegni l’anteriore e più ti rendi conto di quanto il posteriore sia mobile, ma meravigliosamente progressivo, telegrafando ogni sua mossa con anticipo e mettendoti in condizioni di percepire per tempo qualsiasi movimento.
Nella ultima iterazione della Megane Trophy il 4Control di regala livelli di aderenza maggiori e velocità angolari più alte, ma il comportamento del retrotreno telegrafa molto meno, prima di riuscire a sentire le sue intenzioni ci vuole pratica, capacità e fiducia in se stessi perché quando parte, parte.
Sui sezioni più accidentate questa Megane Cup è forse ancora più impressionante. Non morde né scatta mai, prende semplicemente tutto con calma, completamente imperturbabile.
Una cambiata immersiva e coinvolgente
Anche se non ci sono connessioni dirette tra il cambio e l’assetto, il fatto che questa Megane Cup sia equipaggiata con uno splendido cambio a innesti corti Coolerworx, che cambia letteralmente il feel ad ogni cambiata, esalta ed amplifica ancora di più il comportamento complessivo così coeso e vibrante. Il cancelletto sembra veramente più stretto e, dal sito del produttore lituano, si parla di una cambiata più corta del 40% e questo vuol dire semplicemente una connessione di guida ancora più esaltante. Pensavo di spendere qualche manciata di minuti per capirne il funzionamento e invece dopo cinquecento metri mi sono ritrovato a snocciolare le marce con una facilità tattile assoluta.
Connessa al tuo pensiero
Parliamoci chiaro, non posso non considerare la serie importante di interventi mirati che hanno alzato di molto l’asticella complessiva delle sensazioni che la Megane Cup riesce a trasferirti.
La velocità e la precisione con cui si fionda in curva è spettacolare, l’avantreno va dove i tuoi occhi puntano, ritrovo la consistenza degli sterzi Renault RS che, come ho più volte scritto in questo blog e affermato nei video del canale, rappresentano per me una pietra di paragone assoluta. Qui il volante a calice Sabelt esalta la tua connessione con l’avantreno e ti riporta efficacemente tutte le informazioni trasferite dal contatto pneumatico/asfalto
La frenata è superba, sensibile e precisa, ma malgrado i dischi di serie sono stati sostituiti da un kit freno scomponibile da 355 mm della Reyland Motorsport e i tubi in treccia garantiscono una ulteriore efficacia all’intensità della frenata e al feeling del pedale, non ho trovato grandi differenze rispetto alla mia Trophy in termini di potenza frenante e gestibilità.
Quello che mi ha sorpreso è la reattività del pedale del freno all’intervento, ma che non ha snaturato la possibilità di regolarne la forza. La possibilità di trail braking rimane nitida e facile da applicare.
E il motore?
E per ultimo il motore. Il quattro cilindri, rivisto nella sua parte accessori con interventi mirati, con una mappatura per realizzata, si è dimostrato pronto e reattivo, ma molto gestibile. Pur essendo pensata principalmente da pista, questa Renault Megane Cup è gestibile pure a filo di gas. L’accoppiamento con il cambio così rapido funziona anche viaggiando tranquilli tanto che il suo carattere di base non è stato per nulla stravolto: è un’auto facile da usare, le sue capacità sono nascoste finché non vengono chiamate a esibirsi, ma quando questo accade allora c’è solo da divertirsi. O da spaventarsi.
Renault Megane RS Cup by Tate Sport. The Good & The Bad di MR+
Renault Megane RS Cup by Tate Sport. The Good & The Bad di MR+The Good
- Un lavoro completo di preparazione uso pista che non sostanzialmente inciso sull'idea di utilizzo stradale.
- La connessione con la guida che riesce a offrirti è emozionante.
- Prestazioni equilibrate e gestibili in qualsiasi situazione
The Bad
- Estetica che può non piacere a tutti, soprattutto nella sua parte posteriore (non a me)
- Renault Sport non c'è più