Anche nel nome l’assonanza è voluta: VW Power Day vs Tesla Battery Day. Lunedì scorso il grande evento on line dedicato alle batterie. Non sembra così eccitante, ma invece …
Lunedì scorso la Volkswagen ha tenuto il suo primo grande evento dedicato alle stretegie sul suo ecosistema elettrico, dai piani per ridurre il costo di acquisto dei veicoli fino ai programmi sulla produzione delle batterie e sulla tecnologia ad esse dedicata. Power Day, si è chiamato l’evento, un appuntamento che diventerà probabilmente una data fissa da appuntare in agenda e che richiama quel Battery Day di Tesla per una assonanza che sa tanto di sfida.
Volkswagen sta spingendo sicura sulla mobilità totalmente elettrica e per il futuro si è decisamente candidata a rappresentare il punto di riferimento della tecnologia a livello mondiale mantenendo un saldo baricentro nel Vecchio Continente.
La batteria “unificata” per una drastica riduzione dei costi
Il primo obiettivo di questa strategia punta alla riduzione dei costi di acquisto delle vetture iniziando da una razionalizzazione nella produzione delle celle batteria lavorando su concetto di batteria “unificata” che si vuole utilizzare, trasversalmente, su tutta la gamma del Gruppo per una quota fino all’80% nel 2030.
Soprannominato “Unified Battery Cell”, questo nuovo formato prismatico (al contrario di quello cilindrico o in stile sacchetto) entrerà in produzione nel 2023. Il restante 20% della produzione farà affidamento su prodotti e soluzioni speciali per casi d’uso unici: dal trasporto commerciale pesante a modelli ad alte prestazioni incluso il motorsport. Il Gruppo, infatti, gestisce anche Porsche che fa della tradizione sportiva l’essenza stessa della sua esistenza.
“Il nostro obiettivo deve essere quello di garantire una fornitura permanente di celle ad alte prestazioni che soddisfino pienamente i nostri requisiti specifici per le future auto da corsa elettrificate e le supersportive elettriche”
Oliver Blume | CEO Porsche
Tagliare il costo delle batterie fino al 50%

Grazie al progetto delle “Unified Battery Cell”, vale a dire le Celle Standard, la Volkswagen dichiara l’obiettivo di ridurre i costi fino al 50% nel segmento di accesso mentre del 30% in quello di volume, garantendo un livello di riciclabilità fino al 95% e un aumento generalizzato dell’autonomia. L’obiettivo è portare il costo della batteria sotto i 100 euro per kilowattora. Per adesso non si hanno ulteriori informazioni circa l’approccio tecnico e tecnologico per un programma che rimane condiviso con i partner attuali che sono le coreane LS e SK Innovation.
Sei gigafactory in Europa

Entro il 2030 dovranno essere sei le gigafactory in Europa in grado di produrre 240 GWh all’anno inclusi gli impianti da 40 GWh a Skellefteå in Svezia e, in Germania, a Salzgitter mentre le celle batteria per la produzione premium saranno prodotte nella gigafactory svedese “Northvolt Ett”, a Skellefteå, in collaborazione con Northvolt con la volontà di aumentare la capacità produttiva fino a 40GWh.
Queste nuove batterie debutteranno sulla piattaforma Audi “Artemis” attualmente in fase di sviluppo.
Ricarica bidirezionale
A partire dal 2022 tutti i modelli costruiti sull’architettura MEB la ricarica bidirezionale (a due vie), ovvero la capacità di sfruttare la batteria di un veicolo per alimentare cose esterne: dal reinserimento di energia in una casa o in un’azienda, in caso di blackout, o come supporto di stoccaggio temporaneo per sfruttare l’energia pulita proveniente da un sistema fotovoltaico per restituirla alla rete domestica in casi di necessità.
Batteria di accumulo per esigenze domestiche
I piani prevedono che VW offra una batteria di accumulo di energia domestica per sfruttare questa nuova capacità. Anche qui una certa assonanza con quanto offerto da Tesla con la sua PowerWall. Una soluzione che rende l’auto elettrica parte del sistema energetico domestico, ma anche punto di raccolta e/o distribuzione dell’intera rete. Bisogna vedere come questa possibilità tecnica verrà accolta, integrata e gestita nel sistema tariffario delle multiutility operanti sul territorio, ma senza dubbio è uno scenario che, in termini di efficientamento dell’intero sistema, ha il suo fascino.
Il futuro è delle batterie a stato solido
Ecco la frontiera oggettivamente più interessante di tutto questo scenario elettrico. La ricerca sulla batteria a stato solido merita certamente un approfondimento perché le prestazioni maggiori su tutti i fronti, unito al necessario calo dei costi, daranno lo slancio definitivo alla trazione elettrica oltre ad essere molto attese per quella elettrificata e per la produzione, si spera, delle sportive elettrificate dove l’attesa diminuzione del peso e l’aumento delle prestazioni fanno immaginare un quadro piuttosto intrigante.
Volkswagen ha confermato i suoi piani su questa tecnologia che considera l’obiettivo finale. Il passaggio delle “Unified Battery Cell” rappresenterà il passaggio intermedio verso la batteria senza liquidi. Al riguardo il partner principale è la statunitense QuantumScape con la quale punta a deliberare una prima produzione per 2025.
Volkswagen ci dice che queste celle prive di liquidi, che sono più piccole, più leggere e strutturalmente più robuste, consentiranno di avere fino al 30% di autonomia in più e in grado di caricarsi per l’80% in soli 12 minuti con una velocità doppia rispetto alle batterie di oggi.
Un dettaglio che potrebbe realmente portare, insieme ad una distribuzione capillare e organica di colonnine ad alta potenza sia sulle strade che sulle autostrade, ad un esteso utilizzo della trazione elettrica.
Espansione della rete di ricarica rapida

Il Gruppo Volkswagen continua anche il suo piano di espansione della sua rete di ricarica europea puntando a 18.000 colonnine entro il 2025 quintuplicandola rispetto ai numeri odierni.
Per raggiungere questo obiettivo VW ha formalizzato partnership con le grandi aziende energetiche in tutta Europa: BP nel Regno Unito, Iberdrola in Spagna, Enel in Italia inoltre ed è in fase di progettazione anche l’installazione di 8.000 punti di ricarica da 150 kW nelle stazioni di servizio BP e Aral in Germania e Regno Unito. Anche in Italia, in collaborazione con Enel, si punterà a portare la rete di ricarica rapida sia lungo le autostrade che nelle aree urbane. Infine, il Nord America, con Eletrify, sarà interessato dall’installazione di circa 3.500 punti entro il 2023 mentre saranno 17.000 i punti di ricarica in Cina tramite la joint venture CAMS.
Power Day è stato l’evento utile per avere un quadro d’assieme del titanico sforzo del Gruppo Volkswagen di creare non solo i modelli elettrici, ma un intero ecosistema completamente progettato e dedicato a questo segmento.
Probabilmente questo è l’unico metodo per raggiungere i numeri necessari per rendere economicamente sostenibile nel lungo termine questa transizione: tecnologia delle batterie, ricerca continua, partnership internazionali per supportare una rete di ricarica che, se affidata alle economie pubbliche, non potrebbe seguire con necessaria velocità.
La rivoluzione potrebbe richiedere questa strada, quanti sarebbero in grado di sostenerla? Soprattutto, siamo sicuri che questa sia l’unica opzione che abbiamo quando si parla di mobilità individuale?