Il nuovo regolamento ACO Le Mans che inventa la categoria delle Hypercar ha calamitato l’attenzione di diversi Costruttori. All’autodromo di Monza Peugeot presenta, in anteprima mondiale, la sua proposta: la 9X8
Della nuova Peugeot 9X8 e il suo rivoluzionario drivetrain ho già scritto qui, venerdì scorso all’autodromo di Monza, in occasione della prima prova del Mondiale Endurance, la Peugeot ha presentato la sua hypercar in anteprima mondiale in una delle tante sale hospitality del circuito brianzolo.
La categoria delle Hypercar prende il posto della LMP1, i prototipi della classe regina che sono stati sempre appannaggio delle Case ufficiali, con un assetto regolamentare che si sta dimostrano capace di richiamare l’interesse di molti Costruttori.
Peugeot raccoglie la sfida per ribadire il suo messaggio sul prodotto
Durante la presentazione la prima cosa che ho molto apprezzato è stata il ribadire il principio di origine: l’elettrificazione e l’elettrico non scalfiranno il posizionamento che Peugeot, come Costruttore, si è dato nel corso dei decenni. Il suo heritage ha un filo doppio con lo sport e la sportività. Il piacere della guida e le prestazioni sono e resteranno parte determinante della narrativa di Marchio.
Peugeot 9X8. Neo performance
Per presentare questo prototipo di nuova generazione, che debutterà nel 2022 nel Mondiale WEC, Peugeot ha declinato un nuovo efficace neologismo: “neo-performance” perché al netto dei risultati cronometrici che arriveranno a certificare progetto ed intuizioni, la struttura del regolamento è estremamente raffinata e complessa e si comprende come lo sviluppo di questo drivetrain avrà una sicura ricaduta sulla produzione di serie.
La struttura parla di un motore V6 a 90° da 2,6 litri biturbo e con una potenza complessiva di 500 kW (680 CV). A questo viene affiancato un motore generatore da 200 kW (272 CV) che verrà posizionato anteriormente. La trasmissione sequenziale a 7 marce provvederà a gestire la trazione e a mettere a terra la potenza complessiva limitata, comunque, a 500 kW. Proprio la logica di dialogo tra le unità motrici rappresenta l’elemento caratteristico di questo regolamento (leggi qui l’approfondimento sul drivetrain della Peugeot 9X8).
Richiamare il prodotto di serie
Forse è la prima volta nello sport automobilistico che registriamo una stretta collaborazione tra il team di design e quello dell’ingegneria di Peugeot e di Peugeot Sport. In questa 9X8 ci sono tanti richiami agli stilemi del prodotto di serie e da questa vettura ci saranno rimandi stilistici verso il prodotto di serie.
È stato possibile adottare questo approccio perché il nuovo regolamento per la categoria Le Mans Hypercar (LMH) consente una maggiore libertà nel trattamento delle superfici aerodinamiche e una conseguente maggiore libertà di progettazione e coinvolgimento delle equipe di design del Costruttore.
Una estetica che apre nuovi linguaggi di stile
In attesa, quindi, di vedere se e quanto cambieranno le linee, c’è da dire che questa Hypercar richiama nettamente i codici stilistici del Marchio e, contemporaneamente, apre a nuovi approcci che probabilmente vedremo con ancora più evidenza nelle prossime proposte di gamma, magari negli aggiornamenti di metà carriera delle 208 o nella nuova e affascinante 308 di cui si attende una declinazione esplicitamente sportiva.
“ In linea con la tradizione di PEUGEOT, lo schizzo originale che ha guidato il nostro lavoro rappresentava un felino pronto a spiccare il balzo. Quest’atteggiamento si riflette nel cockpit, spinto un po’ in avanti. In generale, PEUGEOT 9X8 riprende i codici estetici tipici del Marchio: è una vettura filante, raffinata ed elegante, che ispira emozione e dinamismo”
Matthias HOSSANN, Direttore del Design PEUGEOT
L’anteriore presenta la caratteristica firma luminosa a tre artigli, al centro campeggia evidentissimo – perché retro illuminato – il nuovo logo mentre i colori scelti, grigio e il verde giallo acido (definito kryptonite) che troviamo all’interno del cockpit rimandano al nuovo marchio Peugeot Sport Engineered che è stato inaugurato con la Peugeot 508 e 508 SW.
Proprio l’abitacolo risulta, per definizione, rifinitura e cura, molto lontano da quello che normalmente vediamo in un prototipo da competizione dove il trionfo di ergonomia e funzionalità non lascia molto spazio alle bellissime leziosità estetiche che vediamo in questa 9X8.
“Volevamo proporre una versione molto speciale del cockpit. Finora, quest’elemento era rimasto molto anonimo: semplicemente funzionale e generico, senza alcuna identità di marca. Inserendo i nostri colori e il nostro i-Cockpit, firma stilistica interna di PEUGEOT, rinnoviamo questo spazio, il che dovrebbe permettere agli spettatori di identificare immediatamente una PEUGEOT quando saranno trasmesse le immagini delle telecamere di bordo”
Matthias HOSSANN
Perché le Le Mans Hypercar rimescolano tutte le carte in tavola e perché la Peugeot 9X8 è impressionante?
La vera novità di questa categoria è che il regolamento tecnico è riuscito a richiamare con tanta efficacia l’interesse delle Case.
Grazie a questa impostazione i tecnici e i designer Peugeot si sono concentrati sull’aspetto aerodinamico differenziando nettamente la loro vettura dalla concorrenza – come Toyota e Glickenhaus – presentando una vettura senza l’alettone posteriore e con una definizione estetica in grado, secondo i risultati ottenuti dalle simulazioni in CFD e in galleria del vento, di raggiungere livelli di deportanza in linea con le esigenze.
L’alettone che non c’è
La mancanza totale dell’alettone posteriore rappresenta, quindi, l’elemento stilistico più innovativo. Una chiave di interpretazione coraggiosa che è partita analizzando in profondità un regolamento che impone delle finestre molto strette all’interno delle quali far ricadere i valori di carico e di efficienza aerodinamica.
Vista l’impossibilità di andare alla ricerca del massimo carico aerodinamico ecco che l’obiettivo degli uomini Peugeot è stato quello di trovare il carico necessario percorrendo strade completamente nuove.
Il risultato finale è stato semplicemente impressionante non solo dal punto di vista del design, ma anche a livello aerodinamico considerando che, di norma, l’ala non genera solo il massimo carico aerodinamico al posteriore, ma con la sua regolazione, consente di bilanciare anche l’anteriore. Inoltre, la sua assenza, dovrebbe diminuire anche la capacità di estrazione del diffusore e quindi la deportanza assicurata dal fondo.
A tutto questo, gli aerodinamici di Peugeot hanno ovviato curvando leggermente verso l’alto la parte finale della carrozzeria ricreando quegli stessi effetti normalmente garantiti dall’ala.
Senza alettone posteriore si privilegia la velocità massima e il raffreddamento
La mancanza dell’ala è la scommessa più ardua e creativa che gli aerodinamici Peugeot hanno deciso di prendere. Ma a quale scopo?
Maggiore velocità inoltre significa maggiore flusso di aria che attraversa il sistema di raffreddamento a tutto vantaggio dei componenti del powertrain ibrido e quindi, anche qui, minore dispendio energetico e soste ai box.
“Il nuovo regolamento Le Mans Hypercar (LMH) è stato progettato per livellare tutti i vettori classici delle prestazioni. Progettare la 9X8 è stata un’esperienza appassionante perché abbiamo avuto la libertà di inventare, di innovare e di esplorare modi fuori dal comune per ottimizzare le prestazioni della vettura, soprattutto la sua aerodinamica. Il regolamento prevede che sia ammesso un unico elemento aerodinamico regolabile, senza specificare che debba essere l’alettone posteriore. I nostri calcoli e le nostre simulazioni hanno dimostrato che possiamo avere ottime prestazioni anche senza un’ala posteriore”
Olivier JANSONNIE, Direttore Tecnico del programma WEC di PEUGEOT Sport.
“… l’assenza dell’alettone posteriore sulla PEUGEOT 9X8 è una grande innovazione. Abbiamo raggiunto un livello di efficienza tecnica nell’aerodinamica che ci permette di fare a meno di questo dispositivo. E poiché, nonostante tutte le credenze e le abitudini, quest’assenza è dettata dalla ricerca delle prestazioni, manterremo questo segreto il più a lungo possibile!”
Jean-Marc FINOT, Direttore di Stellantis Motorsport
Non mancano gli interrogativi
L’ala posteriore non solo determina il carico posteriore, ma concorre pesantemente a determinare il bilanciamento complessivo della vettura. Dove si concentrerà il lavoro dei tecnici in pista? Principalmente lavorando sulla taratura delle sospensioni e le altezze da terra, ma c’è anche un altro interessante interrogativo: il carico complessivo sarà adeguato per far lavorare bene le gomme?
Conclusioni
Nella definizione del powertrain, dove Peugeot sta attingendo a piene mani dall’esperienza Formula E con DS, nell’aerodinamica rivoluzionaria e coraggiosa, questa 9X8 si distingue nettamente dal layout più tradizionale dei concorrenti. A questo punto spetta alla pista premiare o meno l’audacia visionaria dei tecnici e dei designer della Casa del leone. L’assalto alla 24 Ore di Le Mans 2022 è appena iniziato.